Non siete stanchi dei super eroi?

Ma riuscite ancora credere a quel fallito di Peter Parker e alle sue ragnatele?

E Superman con quell’orrendo costumino?

Non parliamo poi dei Fantastici Quattro: definitivamente meglio una qualsiasi soap opera in televisione.

È tempo di cambiare e non c’è occasione migliore di farlo che con il volume che abbiamo sottomano. Aprire le finestre, fare uscire l’aria stantia, liberarsi di certe meraviglie Marvel che nascono già vecchie, con il fiato corto per il continuo inseguimento.

The Authority, volume 2 raccoglie due fra i migliori cicli di storie di questa fortunata e stupenda serie Wildstorm/DC e rappresenta un ideale punto d’approccio anche per il semplice profano o per il lettore disattento che non ha voglia di seguirne le uscite mensili sulle pagine di Wildstorm della Magic Press.

È dovuta una spiegazione su cosa sia Authority: immaginate un gruppo di super umani dai poteri vasti che, a bordo del Carrier (sorta di nave vivente che ricava energia da un universo in miniatura nascosto al suo interno), riesce a intervenire con prontezza in ogni parte del mondo. Warren Ellis però non ama le cose semplici e gioca alcune carte spiazzanti sul tavolo dell’ordinaria e stereotipata narrativa a fumetti.

I membri di Authority hanno caratterizzazioni psicologiche e fisiche che pescano nei classici del genere per poi rivoltarli come calzini: Jenny Sparks, l’elettrico capo del gruppo, è una cinica ragazza dal carattere irascibile, accanita fumatrice e… ”spirito del secolo”, vera e propria incarnazione delle idee e trame più potenti del ventesimo secolo. Ci sono poi due tipi che sono, fuor da ogni dubbio, evidenti trasposizioni di Superman e Batman e… sono esplicitamente gay e si amano con passione al ritorno da ogni missione.

La galleria delle stranezze continua con un ex (siamo sicuri?) tossico che ora veste i panni di un potente sciamano in grado di alterare la materia, senza dimenticarsi di menzionare una donna uccello pronta a sfruttare il suo prestigio e potere per portarsi a letto i ganzi più fighi dell’intero pianeta (e sbadigliare insoddisfatta). Presente anche un tipo in contatto con tutte le città del mondo (muore se rimane distaccato da un’area urbana per più di 15 minuti) e in grado di vedere e ascoltare tramite gli edifici, e di incorporarne forza e resistenza così come di teleportarsi o alterare lo stesso tessuto connettivo delle città.

Chiude la parata Engineer, sorta di Terminator femminile all’ennesima potenza, in una sola goccia del suo sangue è contenuto tutto quello che è stato scritto sulla Terra dall’inizio dei tempi e può, più o meno, creare qualsiasi cosa le venga in mente… Capirete che tipi così non possono certo passare il tempo a combattere l’Uomo Talpa o ad affrontare qualche altro astruso supercriminale.

Il volume in questione contiene il momento del passaggio di consegne fra i team creativi della serie, entrambi geniali a modo loro, e i due cicli di storie illustrano alla perfezione le poetiche e gli intenti dei rispettivi autori.

Tenebra di Warren Ellis e Bryan Hitch mette i nostri contro Dio. Avete letto bene. Dio è un essere un po’ più grande della luna, aveva creato la Terra con altri intenti per creature diverse da noi, ma durante la sua assenza un pianetino l’ha colpita spostandone l’orbita quel tanto che basta per favorire la nostra diffusione. Ora Dio è tornato, e per lui non siamo altro che 5 o 6 miliardi di insetti fastidiosi. Ellis cita il viaggio allucinante di asimoviana memoria quando spedisce i nostri dentro il corpo della divinità: mostri, anticorpi grandi come case, vermoni alieni, de-terraformazione e altro ancora, il tutto disegnato con stile plastico e ottima attenzione per volti e corpi da parte di Hitch, vero e maggiore erede della tradizione di Alan Davis.

Con Natività entra in scena il duo Mark Millar e Frank Quitely, e le cose cambiano drasticamente. Jack Hawksmoor (lo spirito delle città) assume il comando di Authority e non aspetta un secondo a muoversi: il supergruppo comincia a rovesciare dittature a destra e manca, usando i propri enormi poteri per migliorare effettivamente la qualità della vita mondiale e calpestando i piedi alle grandi nazioni (memorabile il discorso con il presidente degli USA). Nel frattempo bisogna mettersi sulle tracce del nuovo spirito del secolo (il primo nato del 2000) per garantirgli protezione da eventuali lobby e gruppi interessati a dominarlo.

Millar ha tre volte lo spirito critico di Ellis e non lesina colpi bassi: i nostri si ubriacano e passano di party in party, ma quando c’è da agire sono sempre pronti e alcuni scontri sono puro mix di ferocissima ironia e splatter oltranzista. Memorabile Apollo che trapassa la testa di un gigante grosso quanto quattro isolati e Midnighter che finisce un supercriminale usando su una determinata parte del suo corpo un martello pneumatico di grosso calibro.

Fra serie riflessioni sul destino dell’umanità e deliziosi inner jokes di alleggerimento, Millar e Quitely tratteggiano una galleria d’incubo: nani dal volto devastato, esseri con tre occhi, super eroi massacrati a colpi di catena che si vendicano uccidendo gli oppositori senza nemmeno farli passare da qualche tribunale… L’orrore, pur non dominante i questa serie, fa sufficiente capolino da garantire continuo interesse anche da parte di chi non adora alla follia i fumetti di questo genere.

Solito plauso alla Magic Press per la qualità delle offerte, e lettura obbligata anche e soprattutto per chi pensa che sia valida e legittima la lettura di fumetti solo quando sono scritti da un ristretto gruppo di "maghi": quella di Millar sarà una narrazione più seriale e con meno pretese, ma raggiunge vette che alle volte alcuni autori, persi fra pretese di ipertesto e intellettualismo radical chic, non riescono a permettersi.