Siamo in un prossimo futuro: la Chiesa è alla guida della nazione e ha unificato gli uomini sotto ideali di pace, uguaglianza e fede professando una nuova era di benessere e spiritualità per tutti. Lentamente la società si è sbarazzata di quelle figure tecniche, artigiani e operai, dedicate alla produzione e riparazioni di oggetti a scapito del fiorire d’intellettuali, artisti e poeti rendendo la Terra sì un paese libero ma alla mercé di eventi naturali, epidemie e carestie.

I cadaveri dei morti si moltiplicano e poiché la cremazione è stata bandita, cominciano a essere seppelliti ovunque nei campi, nelle strade, nei cortili, persino nelle stesse abitazioni. La fame e l’abbondare dei cadaveri favoriscono la diffusione della pratica illegale del cannibalismo, vista da disperati come l’ultima speranza di sopravvivenza in un mondo ormai svuotato di tutto.

Gli unici luoghi sicuri rimangano le città cimitero, che diventano il centro dell’attività sociale: la Chiesa decide di Istituire l’ordine delle sentinelle, un corpo di difesa pubblica duramente selezionato e addestrato con il compito di proteggere queste città, reprimere il cannibalismo e proteggere il papa e tutto il clero.

Con il suo nuovo romanzo intitolato La sentinella, Claudio Vergani, capolge l’idea di scenario distopico e apocalittico causato dal “Male”, da epidemie, guerre e altri disastri naturali per mostrarci le estreme conseguenze di una società sviluppata in nome del “Bene”, quando è fatta senza ragione e spirito di organizzazione.

In la sentinella, dopo un breve prologo, siamo subito catapultati, attraverso l’uso di sequenze concitate ed efficaci, nel pieno dell’azione quando il protagonista del romanzo (che racconta tutto in prima persona, coinvolgendo così pienamente il lettore nella vicenda narrata) decide di partecipare alla Selezione: la prima lunga parte del romanzo racconta gli sforzi dell’uomo di riuscire a essere scelto per entrare nell’ordine delle sentinelle superando situazioni drammatiche, prove durissime, e sforzi fisici massacranti. Qui facciamo la conoscenza di Leah, una brunetta atletica quanto affascinante e di Jaromir, un vecchio colosso fortissimo, ex guardia di Cristo, che diventerà nella seconda parte del libro il principale avversario del protagonista. La seconda parte del libro, invece, viene dedicata alla missione che il protagonista, insieme a Leah, compie dopo essere entrato nell’ordine delle sentinelle, una missione in cui la coppia si imbarca loro malgrado, come seguendo un destino già prescelto e tracciato nelle stelle: quello di riuscire a portare in salvo il papa, Giovanni XXV, un simpatico vecchietto sudamericano incline alla bottiglia che prenderà graduale coscienza, durante la fuga rocambolesca (che li porterà a incontrare personaggi incredibili e situazioni coinvolgenti) da Jaromir e dal suo gruppo di rivoltosi, del suo ruolo venuto meno nell’attuale società,

Lo stile dell’autore è piano e asciutto, diretto, coinvolgente e brillante, pieno di trovate che con le sue descrizioni riserva delle visioni potenti al limite dello splatter e alcune scene di notevole autoironia.

I temi narrati sono quelli sempre cari allo scrittore di Modena, già affrontati nei suoi precedenti romanzi come la trilogia vampirica e I, vivi, i morti e gli altri: la precarietà, la debolezza e la disperazione della condizione umana, La difficoltà e i limiti della coerenza. Le tante contraddizioni e il coraggio come possibile via di riscatto. Qui l’elemento interessante è il ribaltamento della posizione Male – Bene consegnando al lettore un libro affascinante (probabilmente quello più riuscito dell’autore fino adesso), pervaso dalla lucida e amara visione del mondo di Vergnani, una nuova parabola sulla stupidità umana.