Dopo la trilogia vampirica (Il 18° vampiro, Il 36° Giusto e L’ora più buia) torna alle stampe Claudio Vergnani con I vivi, i Morti e gli Altri, per l’editore Gargoyle Books.

Se nelle opere precedenti l’autore modenese narrava le gesta di un gruppo di cacciatori di vampiri metropolitani, in questo nuovo libro, l’autore affronta un altro archetipo horror per eccellenza, che negli ultimi tempi ha invaso il mercato dell’editoria, del fumetto e del cinema: quello degli zombi.

Oprandi è un ex militare alcolizzato assoldato dai cari degli estinti tornati in vita, che si occupa di dare la seconda morte (quella definitiva) a “coloro che grattano” desiderosi di uscire dalle loro tombe.

Tra cimiteri e Paternoster l’uomo si imbatte nella ricca signora Ursini che in cambio di un posto al sicuro in Svizzera, terra incontaminata dagli zombi, gli propone di recuperare suo padre per potergli dare un ultimo saluto e una degna sepoltura con gli opportuni riti religiosi.

Il protagonista di I vivi, I morti e gli Altri (che ricorda molto da vicino quello delle opere precedenti) è un uomo di mezza età, male in arnese, che tutti i giorni fa i conti con la fine delle sue illusioni, un matrimonio fallito, la perdita del lavoro, l’alcolismo e la giovinezza che se ne va. Un individuo già morto nello spirito, che cerca il suo riscatto in una società che ha cambiato le proprie regole, dove la morte e i suo stesso concetto, non è più l’unica sicurezza data agli essere umani.

Quello che Oprandi compie, all’interno del romanzo, è un viaggio sia fisico che psicologico, che lo porterà a incontrare strani personaggi e situazioni terrificanti e infernali, persone prive di scrupoli e crudeli, ma anche amici che lo aiuteranno nella sua impresa e percorso questo dove riuscirà a trovare l’amore, seppur per un breve tempo e senza risultare stucchevole.

E così sulle pagine del libro scorrono interessanti personaggi, che rimangano nella memoria del lettore, da Remo, livornese a caccia di zombie, a Jasmine, bella e combattiva ragazza iraniana (di cui il nostro si innamora), da Lillo, irresistibile cialtrone, armato di balestra e praticante di una disciplina tra lo zen e il vodoo in grado di addomesticare gli zombi, a Marta,  impertinente diciottenne, alla dolcissima Bibi, bambina rimasta orfana dei genitori.

Vergnani confeziona un romanzo poderoso, con il suo stile fatto di una prosa ricca e piena di citazioni, accompagnata da un’ironia dirompente, non ultima una critica feroce alla condizione economica e culturale italiana, elementi questi che sono diventati ormai un suo marchio di fabbrica.

I vivi, i Morti e Gli altri porta avanti i temi più cari all’autore come la precarietà, la debolezza, la disperazione, le tante contraddizioni della condizione umana, e il coraggio come possibile via di riscatto. Lo zombi diventa la metafora e il monito per gli uomini, la presa di coscienza che di fronte a una situazione drammatica e sconvolgente il confine tra i vivi e i gli altri (quelli che non sono né veramente vivi, né veramente morti) può essere attraversato in qualsiasi momento.

Un grande ritorno di un autore che riesce a trattare il genere horror in maniera originale, calandolo in un’ambientazione italiana viva e realistica, un libro per gli appassionati ma anche per chi si volesse accostare per la prima volta all’opera dell’autore modenese.