E’ con vivo piacere che vi presentiamo le opere di questo giovane artista francese, Francois Launet, perché sono meritevoli di più di uno sguardo distratto. Evocano un particolare fascino e suggestione i suoi Angeli Oscuri, le sue pagine vergate di fitti simboli tenebrosi, i sigilli demoniaci e le oscene entità sovrumane.

Un curioso connubio nato tra il colore classico e la più spinta visione elettronica si mostra ai vostri occhi nelle creazioni di Goomi...

Francois Launet è nato in Guascogna, nel 1971 ed è fondatore nonché unico membro del suo “Goomi Studio”.

Attualmente vive e lavora a Parigi come artista digitale per la compagnia francese Mac Guff Ligne. Ha studiato arte a Tolosa e Computer Grafica al CNBDI di Angouleme dove ha realizzato alcuni video. Lavora nel settore dell’immagine digitale dal 1994 ma senza dimenticare di essere un pittore e un illustratore.

A chi chiede da dove giunga il suo insolito nickname: “Goomi”, non ci resta che ricordare William Gibson con la definizione nipponica di “Gomi No Sensei” ovvero “Maestro dei rifiuti”. In quanto “Goomi” è la deformazione della parola giapponese “gomi”, ovvero “scarto”.

Detto questo, Francois, come hai cominciato a dipingere proprio un tipo di arte così differente da ogni altra?

Ho sempre disegnato, sin da bambino. Quando ero un ragazzo adolescente ho scoperto il mondo dell’arte fantastica attraverso I fumetti ( con la generazione di Metal Hurlant come Bilal, Druillet, Moebius, Caza…) e i giochi di ruolo. Ma quando lessi I lavori di HPL ne venni così stupefatto che decisi di concentrarmi sulla raffigurazione dell’innominabile… Questo fu il vero inizio della mia carriera di “artista dark”.

Quali scuole hai frequentato per raggiungere un tale livello di competenza?

Dopo il Liceo volevo imparare la tecnica di grafica al computer. A quei tempi (era la fine degli anni 80) potevi imparare come far le immagini, ma non era affatto facile realizzarle. Così entrai alla Scuola di Belle Arti per un corso quadriennale. Allora la maggior parte degli insegnamenti era sull’”arte concettuale”, parole e significati prima dell’immagine stessa, e non ne ero certo contento. Contro il pregiudizio dell’autoritá scolastica ho imparato la Storia dell’Arte, il disegno, le antiche tecniche pittoriche e l’anatomia con alcuni “vecchi” insegnanti esclusi dalla “corrente modernista”.

Ho anche imparato che, soprattutto nel disegno, devi fare tutto da solo.

Quindi tra le tecnica e l’idea quale credi che dovrebbe predominare?

Non ho una tecnica prefissata, passo spesso da una a un’altra. Ho lavorato molto con l’aerografo e l’ho abbandonato quando ho capito che passavo più tempo nel raffinamento della tecnica di quello che usavo per esprimere le mie idee...

Questo è il perché uso strumenti “veloci” (acrilici, scanner e composizioni fotografiche) piuttosto che laboriosi (ma superbi) colori a olio. Essere capaci di concentrarsi sullo stato d’animo. Questa è la vera realtá per un pittore “dark”, dove il sentimento e l’atmosfera sono più importanti. Per altri lavori uso a esempio la grafica tridimensionale, che è più lunga, più fredda ma molto più accurata e dettagliata.

Com’è adesso la situazione dell’arte Horror in Francia?

Lavoro in Francia, e qui è ancora possibile imparare a vivere anche come artista dell’orrore. La maggior parte degli autori che conosco ha un secondo lavoro (anche io in veritá, ma il mio è pur sempre strettamente legato all’arte): insegnanti, webmasters.

L’Illustrazione ha una pessima reputazione (volgare, per ragazzini, etc) e non c’è una vera tradizione nelle copertine dei libri per esempio (la maggior parte dei romanzi non ha immagini in copertina). Così la Francia non è il posto migliore per un illustratore e forse è anche peggio per un “illustratore horror”.

Con un curriculum di studi come il tuo avrai degli Artisti che ti hanno segnato maggiormente…

Mi piacciono I classici come Bosch, Turner, Delacroix, Friedrich o Bocklin. E mi ritrovo particolarmente nel periodo romantico.

Sui moderni mi piacciono artisti come Ernest Pignon-Ernest (gran disegnatore!) o Velickovic. Dave MacKean è ancora un Meastro e un punto di riferimento per me, ma ne esistono molti altri di eccellenti: Ashley Wood, David Ho, Johachim Luetke...

E’ superfluo chiederti cosa pensi dunque dello sviluppo dell’arte digitale…

Attualmente sto lavorando esclusivamente con il digitale. Anche quando dipingo, scannerizzo e miscelo immagini. I computer sono strumentii estremamente potenti, e per me sono un buon modo per mischiare tecniche e risorse diverse. Finché non sceglierò di andare totalmente sul digitale (come per alcune illustrazioni in 3D) avrò sempre alcune fonti “analogiche” (dipinti, disegni, foto) da miscelare in un’unica immagine. L’arte digitale può essere fredda e senz’anima, ma questo può avvenire anche con tecniche più tradizionali. Sfortunatamente i “novizi” sono troppo concentrati sullo strumento e non sul significato dell’immagine.

L’immagine elettronica è spesso anche utilizzata e correleta alla cinematografia. I film di genere hanno un peso importante sulla tua creativitá?

Naturalmente, ma meno della letteratura: con un romanzo ti costruisci le tue immagini. Con un film, le immagini ti vengono imposte. Attualmente sto lavorando per l’industria cinematografica, e con gli effetti speciali, oggigiorno, resta poco all’immaginazione. Preferisco film di “atmosfera” come quelli di David Lynch.

Internet. Ha reso la vita più facile agli artisti oppure...

Sì. Assolutamente. Sono un totale assertore della validitá del mezzo. Anche se è un vettore per il “furto di immagini”: con la rete un artista può contattare la gente che ama la sua forma di espressione, e la distanza non conta più. Se (come nel mio caso) un artista ha una sua “speciale” cifra stilistica, com’è la pittura fantastica, oscura e morbida allo stesso tempo, avrá delle difficoltá a presentare I propri lavori al mondo. E’ del tutto impossibile con alcune forme d’arte non convenzionali (e l’arte dark è una di queste ) raggiungere i classici mezzi di comunicazione (giornali o televisione) e molto difficile organizzare grandi mostre. Con internet posso muovermi e trovare il mio pubblico, cosa che prima sarebbe stata quasi impossibile su una scala cosœ ampia.

Anche in Francia, l’arte di genere è ancora considerata come secondaria rispetto a quella tradizionalmente accettata come tale?

Qui esiste una vera cultura pittorica “classica”, ma l’illustrazione è molto sottostimata. L’arte dark poi è considerata come il lato d’effetto dell’illustrazione. Giger, uno dei più noti pittori/illustratori del genere, non è considerato tanto un grande “artista” quanto un ottimo designer.

Da pochi anni grazie all’influsso dei film di genere fantastico come Il Signore degli Anelli, alcune gallerie e musei cominciano a rivolgersi anche verso questo settore particolare che è l’arte fantastica.

Ascolti musica mentre lavori? E questa ti influenza?

Sono un grosso consumatore di musica, e principalmente mi focalizzo sulla musica dark: ascolto dall’ambient (i Dead Can Dance furono una importante scoperta per me) al gothic (sono sempre stato un grande fan dei Sisters of Mercy e dei Field of Nephilim), dall’Industrial EBM al Metal.

Attualmente collaboro con un po’ di band, principalmente nei miei campi preferiti (sono anche un estimatore dei Wumpscut, una “one man band” di origine tedesca e sono stato molto lieto di fare alcune copertine per i loro cd).

Mi piace illustrare i cd perché spesso ti lasciano molto libero, spesso li faccio anche gratuitamente per gli esordienti e le band autoproducentisi, se mi danno abbastanza mano libera.

Non sono un musicista, ma a Parigi esiste una piccola ma attiva comunitá dark e la maggior parte dei miei gruppi preferiti fa dei concerti, così posso andare direttamente a ascoltarli. Ho anche riscoperto la musica medievale (anche se per lo più attraverso le sue moderne reinterpretazioni).

Cosa ti senti di consigliare o di suggerire ai mgiovani artisti italiani?

Bene, per prima cosa non cercate di vivere “esclusivamente” con l’illustrazione, a meno che non siate veramente molto, ma molto bravi, e se così fosse non avete bisogno di consigli.

Imparate alcune tecniche per essere in grado di lavorare anche nel settore grafico (webdesign, 3D, fotografie…) e imparate a vivere con quel denaro, perché è molto dura farcela soltanto con l’arte dark.

Non smettete mai di disegnare, dipingere, fare fotografie, girare video... la curiositá è la chiave del mondo e non averne è come essere congelati. Alla fine provate sempre a contattare i vostri potenziali clienti con un buon catalogo dei vostri lavori migliori.

Credi realmente al soprannaturale? Questo punto divide sempre i tuoi colleghi...

No. sono un ateo e credo soltanto nella scienza materialista. Anche se sono interessato alla fisica quantistica, all’astrofisica, alla biologia e all’ecologia.

Anche se non credo al soprannaturale, faccio uso di molta simbologia occultistica come pentacoli, disegni cabalistici e formule di necromanzia.

Sono affascinato dal potere di questi simboli anche in questa nostra societá “non credente” e mi piace giocare con essi. Sono anche molto interessato alla rappresentazione di mostri, demoni e diavoli.

Quindi non hai mai avuto alcuna esperienza “misteriosa” nella tua vita?

Mai avute esperienze. Eppure amo viaggiare per vedere le meraviglie naturali e questo riempie la mia vita.

Forse sono gli incubi allora a influire maggiormente.

Come artista dark con una immaginazione morbosa, sanguinaria e dedita al sovrannaturale, mi sono sempre interrogato sulla mia sanitá mentale.

Non ho particolari turbe psichiche, incubi crudeli o visioni mistiche. La mia infanzia è stata felice e mi si dice essere una persona equilibrata e normale. Suppongo che dipingere certi soggetti funga da catarsi per me. Voglio anche dire che la morte, nella nostra società, è nascosta dagli occhi di tutti. Non siamo più in contatto con essa come i nostri avi, e la gente viene portata in ospedale per morire, lontano dalla sua famiglia. Quindi con la banalizzazione della “morte in TV” spesso sperimentiamo uno shock doloroso, venendo a confronto diretto con la morte vera. Mostrare sangue e corpi potrebbe essere un modo per combattere questo modo di fare alienante.

La morte genera la paura. Come definiresti quest’ultima?

La paura è il suono di un organo vitale nel buio, quando dovrebbe esserci soltanto una eco lontana dei rumori della città.

Progetti per il futuro. Ne avrai senz’altro…

Al momento sto publicando un fumetto digitale sul pantheon lovecraftiano e la sua versione cartacea verrá presentata al GenCon di Indianapolis in agosto.

Lavoro anche a ancune nuve copertine per CD (una per Wumpscut, a esempio ) e produrrò un po’ di illustrazioni per le versione tedesca de Call of Cthulhu. Inoltre, vorrei provare a organizzare una mia personale di opere a Parigi.