Nato in Massachusetts, Paul è cresciuto in una famiglia di creativi. I suoi genitori lavoravano insieme come scrittore e illustratore a alcuni libri per bambini, suo padre ne aveva illustrati più di ottanta e sua madre scritti oltre cinquanta. Crescendo in una simile atmosfera sembra naturale che Paul abbia subito appreso a esprimersi artisticamente. Dopo la scuola superiore ha continuato gli studi d’arte alla Rhode Island School di Providence, laureandosi così in Belle Arti.

Paul Carrick ha creato fantasy e horror art fin dai primi anni ‘90. Centinaia di suoi dipinti sono apparsi su riviste, carte collezionabili e giochi di ruolo. Le più popolari tra queste illustrazioni sono state pubblicate su Call of Cthulhu, il noto gioco basato sui racconti di Howard P. Lovecraft.

Giochi di Ruolo come D&D attassero l’attenzione di Paul per il mondo del fantasy. In questo modo potè utilizzare e rifinire la sua capacità creativa. E’ curioso che abbia smesso di creare tavole per i giochi che lo hanno condotto all’attuale notorietà.

Quando Paul non sta lavorando a un’opera allora scolpisce e dipinge miniature, guida la moto e trascorre il tempo tra le montagne del Vermont, anche se attualmente risiede a Boston.

Lo stesso ambiente naturale che ha visto muoversi il “solitario di Providence” ha prodotto anche un grande illustratore del “buio” come il Nostro. Un “Genius Loci” senz’altro risiede nelle antiche cittadine del Massachusetts...

E’ questo spirito che ti ha sollecitato a dipingere Paul? Quando?

Sin da quando ero bambino disegnavo mostri. Quando poi ho cominciato a illustrare giochi di ruolo in tema, l’horror è diventato il mio argomento principale. Poi essendo nato e cresciuto appunto nella patria di HPL forse anche questo ha influito. Era molto bello leggere quelle storie e sapere che molte cose erano ambientate a poca distanza da casa mia.

Ritieni sia più importante la tecnica o l’idea in una buona illustrazione?

Una domanda a trabocchetto questa. La tecnica dovrebbe andare mano nella mano con l’idea ma è difficile fare qualcosa di buono senza una buona dose di entrambe. Se non hai niente da dire è meglio non dipingere nulla. Forse una tavola malamente eseguita ma con una buona idea potrebbe ancora funzionare non certo il contrario.

Lovecraft certamente è stato, ed è un tuo nume tutelare, ma nel campo artistico?

Senza ordine preciso: Albrecht Durer, H.R. Giger, Moebius, Simon Bisley, J.W. Waterhouse, Donald Carrick, Arthur Rackham, Frank Frazetta, Bernie Wrightson, Brian Froud, John Singer Sargent...

Questo è ciò che mi balza in mente di primo acchitto. E’ divertente vedere quanto poco di loro ci sia nelle mie opere a dispetto di quanto li amo come artisti.

Tu usi tecniche tradizionali nelle tue opere. Il tuo rapporto con il computer come strumento artistico?

Penso che sia uno mezzo estremamente utile, ma non sostituisca l’arte tradizionale. E’ molto bello per quando hai poco tempo o necessiti di effetti che non possono essere facilmente ottenuti con le tecniche usuali, tuttavia gli manca la sensazione tattile, romantica e intima che ha l’arte realizzata al vecchio modo. Non c’è arte veramente originale quando usi il computer, da quando è stato messo tutto sul primo disco. Temo che molta arte digitale di oggi svanirà con il tempo, perché i file vanno perduti, danneggiati o divengono obsoleti facilmente.

Invece Internet?

E’ uno strumento eccellente! Non posso immaginare dove sarei senza di esso. Mi permette di cercare quasi tutto, quando voglio. Posso collegarmi con altri artisti, editori e appassionati di tutto il mondo. E’ di grande aiuto sia nel mercato dell’horror e del fantasy, sia nel resto.

Come vedi l’attuale situazione dell’Arte horror nell’editoria americana?

E’ forse ancora troppo di “nicchia” per essere rispettata dai critici paludati e questo è il loro errore.

L’horror è per lo più scoperto attraverso I fumetti, la musica e le illustrazioni, film e riviste a bassa tiratura. E’ un piccolo mercato di specialisti.

Da noi più che di “nicchia” è ancora guardato con sospetto per essere una sub cultura...

Non so per l’Italia, ma la descrizione che ne date è abbastanza simile a come viene considerato e trattato il genere qua negli Stati Uniti. Non è molto rispettato sfortunatamente.

Quanta importanza e influenza ha, se ne ha, il cinema di genere sulla tua produzione artistica?

Mi divertono ma non penso che I film abbiano effetti diretti o coscienti sulla mia produzione. Ho una memoria visiva piuttosto debole, così mi è difficile riprodurre su carta ciò che ho visto, senza averlo ancora di fronte.

Forse allora “senti” di più la musica…

Sì certo. Subliminalmente la musica predispone al tipo di lavoro che creo. Modifica il tipo di tratto e il sentire la pittura stessa. Se ascolto qualcosa di aggressivo tipo Heavy Metal, questo si vedrà nella mia opera.

Il segno sarà più ruvido o violento... molto più viscerale. Se invece ascolto qualcosa di più melodico e pacifico, il tratto sarà più elegante e armonioso.

A volte ascolto apposta un certo stile musicale per predisporre la mia arte in quella direzione, altre volte lascio che sia la musica stessa a condurmi con sé, dove lei mi porta.

La musica, dicono sia una delle “porte” che conducono alla percezione di altri mondi, diverse realtà, insomma al “soprannaturale”...

Mi piacerebbe crederci, ma non ho mai assistito a nulla che mi potesse convincere della sua esistenza. Ho bisogno di prove per credere. Ho visitato luoghi che si dicevano essere molto infestati e non ho visto niente.

So di persone che hanno avuto molte esperienze e essi mi dicono che deve esserci una ragione perché io non vedo ciò che loro invece vedono. Alcuni mi hanno suggerito che io non possa vedere spettri o altro di simile perché potrebbe influire in modo sbagliato sulla mia arte (come bloccare la mia creatività). Un amico, la cui ascendenza è giamaicana, mi ha detto che non vedo gli spiriti perché sono loro a avere paura di me, essi si nascondono perché pensano che io possa divorare le loro anime.

Forse le mie opere contengono elementi soprannaturali perché non ne ho mai avuto diretta esperienza nella mia vita. Lo dipingo, così posso finalmente vederlo.

Avrai degli incubi, allora…

Al momento non ho incubi. Tendo piuttosto a avere sogni bizzarri e surreali ma non sono mai spaventosi per me. La cosa più vicina all’incubo potrebbero essere alcuni sogni ansiogeni, dove sono preoccupato o intento a qualcosa. Ma nessun mostro, assassino, spettro o vampiro.

Paura. Cos’è, la paura?

Lo sconosciuto. Temiamo ciò che non comprendiamo o che non possiamo controllare. Avevo una coppia di boa constrictor come animali da compagnia. Alcune persone erano mortalmente atterrite da loro, ma non appena spiegavo perché i serpenti sono così, e come trattare con loro, la gente perdeva ogni timore e diventava più tranquilla in loro presenza. Scomparso il mistero, svanita anche la paura.

Prima di salutarci, ti chiediamo come d’uso ormai, quali consigli o suggerimenti potresti dare a coloro che desiderino diventare illustratori.

Non scendete a compromessi. Essi vi frustreranno soltanto e vi condurranno giù, lungo strade che non avreste voluto. Seguite le vostre passioni. Fantasy e horror rendono ricche molte poche persone, perciò fatelo se ciò vi fa sentire bene con voi stessi.

I tuoi progetti, Paul?

Pagare le bollette, espandermi in alcuni dei filoni più popolari dell’illustrazione. Ho illustrato pochi libri per bambini, e adesso ne ho sviluppato uno che mi piacerebbe corredare di immagini. Continuo a creare arte più "dark”, ma non la cerco molto. E’ lei che tende a trovarmi piuttosto. Con la posta elettronica e le commissioni editoriali, il che è molto buono. Sono anche interessato alla scultura, vorrei produrre piccole sculture in resina per venderle in futuro. Se vendessero bene potrei espandere la mia attività.