Dipingere l'orrore... sembra facile. Non lo è. E' molto più arduo che mettere sulla tela un immagine fantasy o di fantascienza. L'horror non sempre "descrive", piuttosto accenna, suggetisce, insinua l'immagine. E questo "non manifestato" crea sovente qualche problema a chi, per sua esplicita vocazione, è chiamato invece a "manifestarlo" con un'immagine.

Perciò forse abbiamo relativamente pochi (e buoni) illustratori d'horror, rispetto ai due generi cugini. Nel nostro genere, dominano le ombre, più ancora che nel fantasy o nella fs.

Se dovessimo cercare un immaginario nell'antico prenderei le luci di un Caravaggio con i corpi che emergono dalle tenebre. Ieri... ma adesso, ai nostri giorni? Chi osa oggidì mettere su tela ciò che abita in quei tenebrosi recessi?

E' per questo che ho pensato di cominciare questa serie di incontri con gli artisti contemporanei del fantastico e soprattutto dell’horror con una persona che possa parlare di due importanti aspetti di questa Arte: sia quindi del lato meramente artistico come valido illustratore professionista, sia come Art director e quindi anche come “tecnico” nel settore dell’immagine in editoria.

Questi è William Johns, direttore artistico di appena quarantasei anni, dunque giovane, per due riviste americane di cui la prima Black Petal orientata verso le atmosfere più oscure del fantastico, quindi una visione decisamente atipica sia del fantasy che della fs, la seconda The Corpse invece più strettamente legata all’horror anche molto sostenuto, nonché di una casa editrice.

E’ piacevole sentirlo raccontare da lui stesso, anche se si schermisce dicendo di detestare le biografie e che nella sua non c’è niente di speciale; giudicate voi:

Johns: Sono stato un Ranger nell’Esercito, ho anche alcune medaglie e quando stavo nella giungla con un fucile di precisione… disegnavo per passare il tempo. Congedatomi andai in un college per studiare Arte, ma dopo poco dovetti ritornare dai miei per occuparmi degli affari di famiglia. Tornando a casa alla sera, disegnavo finché non mi veniva sonno, e questo è durato per molti anni. Avevo bollette da pagare, ma facevo ciò che amavo di più e non ricavavo molto da una vita dura… ma le cose cambiarono da quando presi a occuparmi di “arte pubblicitaria”, dove potevo lavorare per associazioni sportive, vedere il mondo e molte cose in tanti i campi.

Ora dopo aver pubblicato su più di cinquanta edizioni, tra riviste e libri, sono l’Art Director di due riviste e una Compagnia Editoriale, e ho il privilegio di poter lavorare con oltre 30 artisti di straordinario talento.

La vita è una cosa buona ma è stata una strada molto luuuuunga e difficicile, però alla fine il mio sogno si è realizzato.

E questo è quanto.

Nell’intervista che ho fatto a William, ho cercato di ottenere da lui informazioni e consigli che potessero essere utili anche a chi si avvicina al voler fare Arte fantastica.

Ovviamente anche il nostro William Johns ha cominciato a disegnare già da piccolo

Mi piacevamo i fumetti dice e volevo disegnare per la Marvel. Poi cambiai idea perché mi accorsi che disegnare vignetta dopo vignetta era noioso. Fu allora che vidi, per la prima volta, i disegni di Frank Frazetta. Da quello pensai soltanto a dipingere, dapprima soggetti fantasy e dopo, arrivando la consapevolezza di quanto fosse ardua la strada dell’artista, venne una sorta di frustrazione. Ma fu da quella sensazione che nacque in me l’interesse per dipingere l’horror più che altri aspetti del fantastico.

Credo che certi "passaggi esistenziali" siano necessari alla formazione di ogni buon artista, così come le scuole.

Johns dice di non aver frequentato grandi scuole famose, ma soltanto il locale college con l’indirizzo in grafica pubblicitaria.

Alla mia domanda sull’importanza della tecnica e dell’idea ha risposto:

Nelle Belle Arti la tecnica è forse ciò che conta maggiormente, ma nel campo dell’editoria è l’idea che deve catturare l’attenzione del potenziale lettore. Vedo che molti illustratori che collaborano con me hanno grandissime capacità tecniche e apprezzo moltissimo questa loro caratteristica. Ma come dico spesso è l’idea che ci fa vendere il libro.

Spesso questa verità è dimenticata nel nostro bel paese, purtroppo. Ma negli Stati Uniti le cose come vanno in merito all’editoria di genere orrorifico?

Oh, la situazione è molto aperta adesso. Stanno emergendo molte nuove pubblicazioni horror. Negli Stati Uniti le cose vanno e vengono, per molti anni è stata trainante la fantascienza, soprattutto dopo Star Wars, ma adesso è in netto calo. Penso che l’horror era svanito per un po’ negli anni Novanta, forse perché non c’erano stati grandi film durante quel periodo. Penso che i film contribuiscano a sollevare alto l’editoria.

Sempre relativamente al cinema horror:

Non credo che i film siano così importanti nelle mie visioni artistiche, ma nutrono diversamente la mia immaginazione e in alcuni casi mi possono dare ispirazioni.

In Italia purtroppo capita che l’horror sia ancora considerato un genere di seconda categoria, sia letterariamente sia nel cinema, come per il fantasy e anche la fantascienza, perciò ho chiesto a William cosa ne pensasse:

Penso sia una cosa triste. Alcuni tra i migliori libri che ho mai letto erano di horror e di fantasy, non sono un grande appassionato di fs, ma ne ho letta molta. Ma penso dovrebbe cambiare in meglio, vedo molti artisti e scrittori del fantastico provenire dall’Italia, ho appena terminato la copertina per un romanzo dell’orrore scritto da un’italiana. E ho visto alcuni film eccellenti del genere, di nazionalità italiana. Negli USA vedo molti più libri di quanto si possa immaginare e penso che sia proprio soltanto questione di tempo prima che accada anche nel vostro paese.

"Nemo propheta in patria" disse qualcuno migliore di me, ma il passo dal cinema alla musica è breve, anche la musica è un’Arte e noi non procediamo per settarismi.

Che generi ascolti e che influenza ha la musica sul tuo lavoro?

Ascolto musica mentre lavoro, adoro le colonne sonore dei film horror, spesso mi mettono nel giusto stato d’animo per fare qualcosa di "terrorizzante". Ascolto molto Rock, Metal, ma devo dire in tutta onestà ogni genere musicale.

Come ogni buon artista che si rispetti, per essere definito tale anche il nostro William Johns ha dei propri artisti prediletti che considera suoi Maestri:

Tra quelli del passato direi N.C. Wyeth, Norman Rockwell, Frazetta e gli antichi Maestri come Picasso, Rembrandt e Leonardo. Oggi vorrei poter dire gli artisti con i quali lavoro. Ce ne sono molti di grande talento e ogni volta che vedo loro nuovi lavori mi entusiasmo, Secondo me sono l’affare del futuro, e tutto di loro è grandioso.

Fa piacere sentire parlare così un Art dei suoi collaboratori, perciò vediamo di andare più addentro alle questioni artistiche, e la successiva tappa sarà il domandare cosa egli pensi dell’arte digitale…

Secondo me potrebbe crearmi dei problemi, faccio tutto al vecchio modo: matite e pennelli. Mi fa piacere poter toccare ciò che sto creando e avere gli originali appesi sul muro. Ma c’è un numero crescente di artisti a cui piace usare la tecnica digitale. Penso che nel campo dell’illustrazione possa essere grandiosa. Questi ragazzi posseno realmente produrre molti più lavori che nel vecchio modo, uso molti di loro per le edizioni LBF che curo come Art. Nella nostra casa editrice pensiamo sia importante avere un libro con una bella illustrazione di copertina, è molto utile per incrementare le vendite ed è ottimo anche per i lettori.

Veniamo infine a due punti estremamete importanti e per i quali spero abbiate avuto la pazienza di leggere fino qua:

Quali suggerimenti o consigli potresti dare a un giovane artista italiano?

Innanzitutto imparare a disegnare qualsiasi cosa, e intendo proprio qualunque. Nel campo dell’illustrazione, anche quando fate dell’horror dovete essere in grado di disegnare ogni genere di cosa voi possiate immaginare. La figura umana è la cosa più difficille da disegnare. Così, disegnate, disegnate e disegnate ancora. E ricordate che la strada è lunga, se non ve la sentite di perseguire lo scopo dell’Arte è meglio che vi cerchiate un lavoro sicuro che vi consenta di pagare i conti e vi dia da mangiare regolarmente, ma ascoltate sempre il vostro cuore, non ciò che dice l’altra gente. Se sei veramente un Artista continuerai a lavorare senza dare importanza a ciò che ti dice la gente.

Ovviamente non ho niente da aggiungere né da obiettare a quanto ha così saggiamente suggerito William.

Al quale chiedo un ultimo suggerimento come Art Director e non soltanto come illustratore:

Quando provate a farvi pubblicare i vostri lavori, ricordate di giocarvi bene i numeri che avete in mano. Con la posta elettronica potete inviare e sottoporre i lavori a molte case editrici, molto più velocemente che con la posta ordinaria, non inviate allegati quando domandate di mostrare le vostre creazioni, o le vostre possibilità saranno cancellate. Invece cercate di avere un vostro sito web, e realizzatelo in modo semplice, chiaro e determinato e metteteci esclusivamente i vostri lavori migliori e più recenti e una biografia molto semplice. Questo è tutto ciò che un Art Director vuole vedere. Io, per esempio, di un artista guardo gli ultimi tre lavori, se ha le caratteristiche giuste posso desumerlo da quelli. Tenete il vostro Ego al chiuso, non posso adesso raccontare certi exploit che ho sentito da artisti che sono anche molto validi, ma questi loro atteggiamenti mi fanno rivolgere la mia attenzione altrove. Quindi presentatevi con professionalità ma insieme con umiltà, e con un atteggiamento così fatto, andrete lontanto.

Voglio ringraziare l’amico William Johns che tanto cortesemente ha voluto rilasciare questa intervista esclusiva per HorrorMagazine.