Il regista giapponese Hideo Nakata ha incontrato fama e notorietà nel 1998, con la regia di Ringu, tratto dall’omonimo best-seller (datato 1991) dello scrittore Koji Suzuki, uno dei veri e propri pilastri del filone horror giapponese. Il film è stato poi oggetto di un remake americano di grande successo anche in Europa dal titolo The Ring, diretto da Gore Verbinski.

Dopo essersi dedicato a diverse altre pellicole (Dark Water, The Ring 2), Nakata decide di girare un film a metà tra l’horror e il thriller, con una forte componente psicologica. Si tratta di Chatroom, già presentato in anteprima a maggio al festival di Cannes e che farà ingresso nelle nostre sale negli ultimi giorni del 2010.

La storia si propone di esaminare la facilità con cui sia possibile manipolare le menti più deboli e le disastrose conseguenze che questo processo può avere se messo in opera da individui senza scrupoli.

Jim (Matthew Beard), Eva(Imogen Poots) ed Emily (Hannah Murray), giovani ragazzi, incontrano William (Aaron Johnson) in una chat room e sono immediatamente catturati dal suo carisma. William però approfitta delle debolezze svelate ingenuamente dai ragazzi per acquisire sempre più potere su di loro, in un crescendo di tensione, che si spinge fino all’estremo limite della violenza.