Dopo il romanzo post apocalittico Oltre la soglia, lo sceneggiatore di fumetti Tito Faraci torna al mondo della narrativa con Death Metal, romanzo young adult ambientato nelle atmosfere gotiche della pianura padana e che ha per protagonista una band musicale.

Barbara, Lorenzo, Stefano, Walter, Matteo sono infatti i membri degli Snake God Hunters un gruppo di talentuosi musicisti metal, che si mette in viaggio da un paesino assolato della Puglia verso le nebbie della campagna lombarda, per partecipare a un concerto in cui devono fare il gruppo spalla dei famosi Tiamat. I cinque, ben presto, però si imbatteranno in una serie di eventi drammatici che cambieranno per sempre il corso della loro esistenza...

La situazione è basilare – un gruppo di ragazzi si perde in mezzo alle campagne dell’oltrepò pavese e si ritrovano alle prese con gli abitanti di un paese, Malacarta, dedito a culti pagani violenti e sanguinosi -  ma su questi presupposti Tito Faraci riesce a imbastire un racconto spietato e a massimizzare la tensione partendo subito con un incipit brutale, apparentemente slegato dal resto del romanzo, e non mollando più la presa sull lettore. 

Rispetto a Oltre la soglia, più orientato verso il Character-Driven, ovvero un storia basata sui protagonisti e l’approfondimento psicologico, Death Metal vira più sull’Action-Driven, con scene mozzafiato, inseguimenti e molta azione.

Efficace l’uso degli ambienti e degli scenari naturali campagnoli per rafforzare il senso d’isolamento della band ma che deve ingegnarsi per sopravvivere agli abitanti di Malacarta, cittadina inventata dall’autore per l’occasione ma resa verosimile anche per il background che gli viene cucito addosso.

Interessanti le iterazioni tra i personaggi e la narrazione che si snoda attraverso il montaggio alternato per seguire in parallelo le loro vicende, Faraci costruisce con mestiere diverse sequenze di suspense: la già citata parte iniziale, l’incontro dei ragazzi con il camionista pazzo (che ricorda quello di Duel, film di Spielberg tratto da un racconto di Matheson), e la parte finale con la rivelazione del “male” che si annida nella piccola cittadina. 

Il titolo del romanzo è un chiaro omaggio al mondo della musica, a partire dai protagonisti del romanzo, che per una volta sono i buoni della storia, alla citazione di gruppi ascrivibili a questo genere come Black Sabbath, Slayer, Obituary, Cannibal Corpse che fanno da ideale colonna sonora del romanzo (oltre a essere una reminiscenza di quando l’autore faceva il giornalista musicale).

In definitiva, Faraci confeziona un romanzo caratterizzato da un ritmo veloce e dai toni molto duri (come,appunto, un brano di death metal) che si legge in fretta: 290 pagine che spingono sull'acceleratore senza mai abbandonarlo, come nella buona tradizione degli slasher cinematografici.