È in libreria in questi giorni di inizio ottobre L’ora più buia (2011) di Claudio Vergnani. Si tratta del terzo volume con le avventure di un gruppo di mezzi sbandati che vanno a caccia di vampiri, ed è il sequel di Il 36° GiustoIl 18° vampiro editi entrambi dalla Gargoyle (collana Nuovi Incubi nn. 9 e 18).

Il 18° vampiro era una storia autoconclusiva che però lasciava aperta la porta per un sequel, l’azione si svolgeva a Modena e dintorni e il protagonista, insieme ad altri sbandati, “sbarca il lunario uccidendo vampiri”. E così tra spedizioni in luoghi sinistri, massacranti turni di guardia, visite a una antica e misteriosa Rocca dove vengono compiuti sconvolgenti rituali, questi coraggiosi e moderni Van Helsing arriveranno a conoscere Grimjank, il 18° vampiro....

Ne Il 36° Giusto ci sono gli stessi personaggi con alcune “new entry”; l’autore però non ha scritto un seguito pedissequo del primo romanzo: ha inserito nuove idee, rendendolo interessante e avvincente quanto il primo.

I vampiri si sono nascosti nei loro rifugi e i meno organizzati sono rimasti “fuori”; i nostri anti-eroi ora li cacciano con il beneplacito delle autorità. Non è difficile eliminarli in maniera definitiva, ma è un lavoro fatto da disperati contro altri disperati e l’autore alterna con abilità momenti di puro horror a situazioni più leggere e dialoghi divertenti.

Nel presente capitolo conclusivo della trilogia “vampiresca"di  Vergnani troviamo che il gruppo di “cacciatori di vampiri” è a Parigi, ma vogliono rientrare subito in Italia e mettersi alla ricerca della loro compagna e amica Alicia che è scomparsa misteriosamente e forse rapita dai vampiri.

A Modena si rinnoverà la caccia, ma dovranno affrontare nuovi pericoli e si troveranno di fronte un Antico Maestro.

 

L’autore: 

Claudio Vergnani è nato a Modena, svogliato studente di Liceo Classico, ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggendo, giocando a scacchi e tirando di boxe. Allontanato dai Vigili del Fuoco, dopo una breve e burrascosa parentesi militare ai tempi del primo conflitto in Libano, sbarca il lunario passando da un mestiere all'altro, portandosi dietro una radicata avversione per il lavoro. Dalle palestre di bodybuilding alle ditte di trasporti, alle agenzie di pubblicità, alle cooperative sociali, perso nei ruoli più disparati ma sempre in fuga da obblighi e seccature. Il 18° Vampiro è il suo primo romanzo.

 

Un brano: 

Vergy non disse nulla. Finì lentamente di bere il suo caffè.

Rimanemmo entrambi per un tempo imprecisato a guardare in silenzio dalla finestra le ombre della sera calare sulla città.

«Devo prepararmi», dissi, alzandomi in piedi.

Si alzò anche lui. Rimanemmo uno di fronte all'altro per qualche secondo.

«Abbiamo portato a termine un lungo viaggio, e quel che accadrà ora ha un'importanza relativa», disse.

«Qualcosa è andato storto in partenza».

«È possibile. Forse abbiamo sbagliato a ritenere che i vampiri fossero il problema principale. Ci siamo concentrati su quei fantocci e non siamo stati più in grado di capire che ad andare a ramengo era invece tutto il resto, ciò che volevamo disperatamente proteggere».

«Credo che tu abbia ragione».

Vergy scrollò le spalle. «Capita. Abbiamo dato tutto ciò che avevamo e dietro non c'era la fila per aiutarci. Forse non meritiamo un'assoluzione, ma di sicuro ci siamo guadagnati il diritto di essere lasciati in pace. E poi, come diceva Platone, solo i morti hanno potuto vedere la fine della guerra. Ora potremo riposare».

«Lo ha detto davvero?»

«Boh, vallo a sapere. Era la citazione di un film».

Ed era anche l'ultima.

 

La quarta: 

Dopo le avventure narrate ne 'Il 36° Giusto, Claudio, Vergy e i loro amici lasciano Parigi e ritrovano una Modena quasi tornata alla normalità, i pochi vampiri rimasti in circolazione nascosti nelle fogne e negli edifici abbandonati delle periferie più degradate. Stanchi, depressi decidono di riempire il vuoto delle loro esistenze dedicandosi alla ricerca di Alicia, nella folle e disperata speranza che questa possa essere ancora viva. Claudio e Vergy iniziano così delle indagini che, ben presto, si riveleranno un’autentica discesa negli inferi che li porterà a confrontarsi non solo con un inquietante e antico Maestro ma, anche e soprattutto, con le loro paure di uomini rassegnati al proprio destino, fino a un incontro con la morte che si consumerà nel più tetro e freddo dei luoghi, nell’ora più buia quando, per citare l’Amleto di Shakespeare, “i cimiteri sbadigliano e l’inferno soffia il contagio su questo mondo”.