Esterno giorno. Una misteriosa donna ci accompagna in un bosco rigoglioso di alberi e piante. 

Alcuni uccelli disturbati dall’intrusione si alzano in volo.

La donna guarda in basso verso un fosso. All’improvviso una mano spunta dal terreno e poi lentamente emerge anche il resto del corpo sporco di terra e fango. Rachel, un’affascinante bionda, si risveglia dalla sua tomba. Ha dei segni di strangolamento sul collo e i capillari degli occhi rotti. Rachel è morta, è stata via per tre giorni e adesso è tornata dall'aldilà per cercare il suo assassino.

Questo è il folgorante incipit di Rachel Rising: L'ombra della Morte di Terry Moore, primo volume della serie  pubblicata dall’instancabile casa editrice Bao Publishing.

Moore è conosciuto in Italia per la sua opera più famosa (e anche serie con cui ha debuttato e che lo ha consacrato al grande pubblico) Strangers in Paradise incentrata sulle vicissitudini sentimentali di due ragazze Katchoo e Francine e di un ragazzo David, riuscendo a raccontare la gli avvenimenti, le gioie ma anche i problemi sentimentali e gli imprevisti della vita di tutti i giorni.  

Con Rachel Rising Moore si discosta dalle tematiche “quotidiane” di Strangers in Paradise per raccontarci un horror soprannaturale incentrato sulla morte.

Il punto di forza della narrativa di Moore è l’abilità di saper costruire dei personaggi profondi (con una predilezione per quelli femminili), con mille sfaccettature e originali: “ogni scrittore  deve dire qualcosa di nuovo e dare al lettore una nuova speranza e una nuova interpretazione” ha affermato Moore.

Rachel è la ragazza della porta accanto, quella che chiunque vorrebbe conoscere: bella, simpatica e il fatto che sia morta è solo un dettaglio. 

Ha una zia un po’ eccentrica di nome Johnny che lavora in un’agenzia di pompe funebri e si occupa di rimettere in sesto, di rendere presentabili i morti per l’ultimo addio da parte dei parenti e una migliore amica di nome Jet che di giorno lavora come meccanico in un’officina e di notte suona in un jazz band.  

Nel corso della storia i tre incontreranno una dolce ragazzina di nome Zoe che è preda di raptus omicida che li porta a eliminare chiunque la ostacoli o la minacci. Istinti omicidi che sembrano accomunare sempre più persone che in qualche modo sono entrate in contatto con la misteriosa donna che abbiamo visto nella sequenza iniziale del volume.

Il centro dell’azione è Manson, un’apparente città sonnacchiosa con i suoi boschi, le sue villette a schiera con il giardino e le strade pulite. Ma come il trio scoprirà a sue spese, Manson nasconde un lato più oscuro: dietro quelle facciate bianche delle villette, dietro al sorriso affabile di un padre di famiglia che dà asilo ai bambini disagiati o di un rispettabile dottore, dietro a quella coppia innamorata si nasconde qualcosa di feroce e affamato, una malvagità raccapricciante in sottofondo pronta a mordere.

Il segno di Moore, caratterizzato ai suoi esordi da influenze umoristiche, con gli anni si è notevolmente perfezionato, andando verso un tratto più realista, ricco di dettagli e caratterizzato da un segno pulito, neri pieni e un’ottima recitazione dei personaggi, rendendo oggi inconfondibile il suo stile.

Rachel Rising: L’ombra della morte si rivela, in conclusione, una lettura coinvolgente, un volume mozzafiato, ricco di colpi di scena e carico di misteri che lasciano ben sperare per gli sviluppi successivi.