Conosciuto ai più come scrittore di poderose storie fantasy o fantascientifiche (suo è il famoso ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco ) George R. R. Martin ha avuto modo di esplorare nella sua sterminata carriera il genere horror. 

Fevre Dream è l’adattamento a fumetti dell’omonimo romanzo (pubblicato in Italia per i tipi di Gargoyle Books con il titolo di Il battello del delirio) scritto dall’autore statunitense,  sceneggiato da Joe Abraham e disegnato da Rafa Lopez.

La storia è incentrata su un secolare conflitto tra due clan di vampiri, uno comandato dal raffinato e gentile Joshua York, l’altro dal magnetico e selvaggio Damon Julian: tra di loro a fare l’ago della bilancia il corpulento capitano Abner Marsh, che sarà decisivo nel compiersi del destino dei due vampiri.

Siamo nel 1857. La vicenda ha inizio quando York dà l’incarico al capitano Marsh, caduto in bancarotta per la perdita prematura della sua nave a causa del ghiaccio, di costruire il battello più bello e veloce del fiume Missisipi. Marsh accetta l’offerta e con essa anche le bizzarre abitudini di York, come quella di farsi vedere soltanto di notte o di dissetarsi ogni sera con un vino prodotto dallo stesso algido gentiluomo.

Ben presto il capitano March scoprirà la tremenda verità: York è un vampiro, che ha da tempo scoperto come sconfiggere la “sete cremisi”, la sete di sangue che attanaglia la propria razza e vuole estendere la sua conoscenza ai suoi simili, affinché non uccidano più nessun umano (quelli che loro chiamano il “gregge”) per dissetarsi. Dello stesso parere non sembra, invece, essere Damon Julian, sanguinario e violento “maestro di sangue”: lo scontro tra i due sarà inevitabile.

Appartenente all’onda della nuova rivisitazione del vampiro, della sua nuova stagione estetica, del nuovo prototipo delle creature della notte, più umano, sfaccettato, disorientato e, a volte addirittura, buono, Fevre Dream è una graphic novel che si colloca a mezza via tra Dracula e un’opera di Mark Twain che ha i suoi punti di forza nell’ambientazione. fatta di tramonti infuocati sulle rive del fiume Mississipi, gare mozzafiato tra i battelli a vapore,  indomiti e rozzi marinai e  splendide dame in abiti ottocenteschi, e la precisa caratterizzazione dei personaggi, dei quali nell’arco di più di duecento pagine conosciamo il passato, le ambizioni e le motivazioni.

Martin ci narra, non solo quindi. una vicenda di vampiri, spostando il confine tra il bene e il male, tra il vero e il falso, tra il brutto e il bello ma anche la dura vita dei marinai, a metà ottocento, fatta di forza, coraggio e abilità ma anche di paura e superstizione.

Efficace l’adattamento di Abrahm, anche se a tratti necessariamente, didascalico, ottimi i disegni di Lopez (incantevoli e sensuali le sue vampire) che illustrano luci e ombre di questa evocativa fiaba dark; molto suggestive, invece, le illustrazioni interne e della gallery di Felipe Massafera e Mike Wolfer.

Una graphic novel che non può mancare nella biblioteca dei fan di Martin e un poderoso e elegante volume per chi vuole leggere un’inedita rivisitazione del mito del vampiro.