Nicolas Eymerich, Inquisitore: La Peste – Capitolo I: Inquisitore è un adventure game e interactive novel basato sui romanzi di Valerio Evangelisti aventi come protagonista Nicolas Eymerich, inquisitore del XIV secolo, inflessibile e instancabile nemico di Satana e degli eretici.

Già protagonista di una decina di romanzi di largo successo, le sue avventure sono state riproposte in drammi radiofonici e romanzi a fumetti. L’universo narrativo ideato da Valerio Evangelisti ha anche ispirato un film fanta-horror, R.A.C.H.E., ambientato nel nostro immediato futuro. Ora con La Peste, realizzato dall'italiana TIconBlu, le avventure dell'Inquisitore invadono anche il mondo videoludico.

La Peste inizia con l'arrivo dell’inquisitore a Carcassonne, dove la sua presenza è stata richiesta dall’abate Vinet, che lo incarica di investigare sulla scomparsa di un prete nel villaggio di Calcares.

Questo primo episodio è ambientato quasi completamente nell'abbazia di Carcassonne, dove Eymerich, prima di partite per Calcares, deve raccogliere informazioni riguardanti la missione che lo attende. Il giocatore muove Eymerich nei corridoi e nei cortili dell’abbazia alla ricerca di indizi o oggetti utili, con i quali risolvere i vari misteri, nel contesto dell'indagine condotta dall'Inquisitore.

Non ci sono combattimenti, a parte il patetico tentativo di un eretico di strangolare Eymerich. L’assenza di combattimenti non significa però l’assenza di conflitti: Eymerich affronta l’ostilità degli altri personaggi, che vogliono ostacolarlo o nascondergli informazioni rilevanti, e che deve raggirare e vincere in furbizia. Per questo motivo i dialoghi con gli altri personaggi hanno un ruolo essenziale nel portare avanti la storia.

I puzzle, per la maggior parte, hanno una difficoltà di risoluzione media, anche se spesso si viene aiutati dal gioco stesso, che ricorda elementi chiave della trama o l'obiettivo successivo. Solo rare volte non è chiaro cosa è necessario fare, rendendo frustrante l’esperienza.

L’abbazia è suddivisa in una serie di aree visitabili, quali corridoi o stanze, nelle quali sono presenti un numero limitato di elementi con i quali si può interagire. Ogni area è osservabile da un punto di vista fisso e rappresenta lo scenario nel quale far muovere Eymerich, contribuendo all’effetto cinematografico complessivo dell’opera. Il design delle aree, nonostante il non ottimo dettaglio delle texture, è all’altezza dei suoi compiti, concretizzandosi in ambienti ben caratterizzati e facili da esplorare, anche se talvolta la telecamera fissa non è posta nella migliore delle posizioni: qualche particolare rischia di sfuggire e in almeno un caso l'Inquisitore scompare dalla vista dietro un muro. Ci sono però alcuni elementi che fanno sembrare gli ambienti un po’ artefatti: molte porte chiuse limitano le aree esplorabili solo a quelle pertinenti alla trama, mentre non sembra esistere alcun mondo esterno al di fuori dell'abbazia. Infine gli ambienti sono molto statici con solo qualche frate che si aggira, all'apparenza senza scopo. D’altra parte, La Peste non è un videogioco open world di ampio respiro, ma un adventure game che, come il protagonista, non si dilunga in dettagli inutili ma va dritto al cuore delle cose.

Il gioco è accompagnato da numerose opzioni che lo rendono ancora più interessante. Si possono trascurare i puzzle e seguirlo come fosse un film interattivo, oppure si può scegliere di avere i dialoghi in latino. Inoltre, si può interagire con l’ambiente, oltre che con il mouse, anche tramite istruzioni da linea di comando, come nei classici adventure game degli anni '80, anche se non sembra esserci molta scelta in quello che si può far fare al protagonista.

Il personaggio di Nicolas Eymerich è molto ben caratterizzato: la sua indole e le sue manie, già note a chi abbia letto i romanzi, sono rese fedelmente, fino a riproporre la necessità di dover schiacciare gli insetti, creature che disgustano l'Inquisitore, prima di andare a dormire. Tentare di prendere una clessidra posta sulla scrivania e sentirlo esclamare “Non ho bisogno di una clessidra per sapere che sto perdendo tempo”, ci fa rendere conto di quanto il protagonista sia ben delineato. La fedeltà al materiale originale si vede anche nella cura con cui sono trattati i retroscena storici riguardanti la situazione politica dell'epoca e la loro possibile influenza sull'indagine di Eymerich in corso.

Nicolas Eymerich è un personaggio estremo, la cui linea di condotta può risultare discutibile o addirittura malvagia se vista da un'ottica moderna, sopratutto considerando l'accanimento con il quale si scaglia contro gli eretici: da ligio Inquisitore, non si è mai posto problemi a far torturare i sospettati allo scopo di ottenere una confessione. In questo primo capitolo non si ha occasione di partecipare ad alcuna sessione di tortura, e viene da domandarsi come l'argomento sarà affrontato nei capitoli successivi.

Non manca però l'occasione di uccidere un eretico. Non si racconteranno qui i dettagli al fine di non svelare la trama, ma si fa solo notare che Eymerich inganna non solo l'eretico, ma anche il giocatore stesso. Questo, assieme alle possibili opzioni di tortura a disposizione di Eymerich, può portare a una difficoltà di immedesimazione con il personaggio: più che essere Nicolas Eymerich, si ha l'impressione di vestire i panni di uno dei suoi compagni di viaggio (come per esempio Padre Jacinto Corona, citato in questo videogioco) e subire anche noi le macchinazioni dell'Inquisitore.

In conclusione La Peste è un gioco che soddisferà gli appassionati di Eymerich, proponendo una trama all'altezza dei romanzi e ben inserita nella continuity. Gli enigmi presenti nel gioco invece saranno una buona sfida per coloro che si cimenteranno con la versione adventure game.

Valutazione tecnica

Piattaforma: PC, Mac, iOs

Publisher: TIcon Blu

Sviluppatore: TIcon Blu

N. giocatori: 1