Edito in Italia tempo addietro in vhs dalla Domovideo con il titolo Il Paese Incantato, Fando e Lis è il primo film (se escludiamo Le teste scambiate, un mediometraggio di 40 min. circa andato definitivamente perduto) girato da un grande nome del cinema surrealista: Alejandro Jodorowsky. Triste pensare che anche questa piccola perla rischi di andare persa per sempre.

La trama, liberamente tratta da uno spettacolo teatrale di Fernando Arrabal, narra di un ragazzo (Fando) che insieme alla sua fidanzata paralitica (Lis) va in cerca di una leggendaria città chiamata Tar, luogo incantato dove ogni desiderio viene esaudito. Sarà lungo questo viaggio che i due dovranno fronteggiare le più svariate difficoltà.

La storia della genesi di questo film è interessante. Jodorowsky da tempo frequentava Fernando Arrabal, che scrisse quest’opera per il teatro presentando lo stesso Alejandro tra gli attori principali. La loro compagnia ben presto finì i fondi, così al regista venne in mente di girare il film di Fando e Lis. Jodorowsky, ottenuto il consenso di Arrabal, girò le scene durante i suoi fine settimana, senza nemmeno uno straccio di sceneggiatura, basandosi unicamente su ciò che ricordava dalla messa in scena teatrale.

Terminate le riprese, il film fu presentato per la prima volta nel 1968 all’Acapulco film festival, dove fece scandalo, fu censurato e accusato di essere eretico, mentre Jodorowsky fu quasi esiliato. Il film, fatta eccezione forse per la vhs sopraccitata, fu considerato perduto per quasi 30 anni, fino a che la Fantoma rese disponibile questa edizione in dvd che, purtroppo, è andata in breve tempo anch’essa out of print. Al giorno d’oggi, sono pochissime le copie in circolazione.

Per quanto riguarda la pellicola in sé, ebbene ci troviamo di fronte al più visionario e più “vero” film diretto dal regista cileno, anche per sua stessa ammissione. “Il paese incantato” è un film infantile, fanciullesco e, proprio per questo, anche puramente artistico. Il tema centrale attorno cui tutta la vicenda vortica è la ricerca della felicità, o, meglio ancora, la difficoltà di trovare la felicità schiacciati tra gli orrori della società di oggi e quella che, secondo il regista, è l’eredità che i nostri avi lasciano dentro di noi. “Abbiamo un inconscio familiare” che deriva dal nostro albero genealogico, dichiara nel documentario (dal titolo La Constellation Jodorowsky) allegato al film nel dvd, teoria che nel film viene sottolineata nelle scene in cui il protagonista maschile avrà a che fare direttamente coi suoi defunti genitori: è impossibile anche solo cercare di raggiungere la felicità senza fronteggiare quella che Jodorowsky ha chiamato “la merda del nostro albero genealogico” da cui, come nella Montagna sacra, bisogna ricavare l’oro.

Si noti anche come la felicità non è raggiungibile da soli: Lis non è in grado di camminare e così Fando è costretto a portarla in giro su un carretto; ma alla paralisi fisica della ragazza, ne corrisponde una mentale del compagno, il quale più volte cerca di abbandonarla, senza accorgersi di allontanarsi anche da Tar. Ma anche quando egli le è vicino, i due non riescono a raggiungere Tar e sembrano continuamente girare in circolo in un deserto di rupi e rocce da dietro le quali sbucano i personaggi più bizzarri che si possano immaginare. Così, come Lis, non riuscendo a camminare, rallenta il cammino della coppia, Fando, che non riesce a trovare la vera strada verso Tar, rende vani tutti i loro sforzi, facendo sì che l’impresa diventi sempre più difficoltosa.

Innumerevoli sono i simbolismi utilizzati in questa piccola perla di cinema surrealista, tanto da non poter permettere di impiegare le diverse pagine che ci vorrebbero per analizzarli uno a uno fino a sviscerare ogni singolo mistero ingarbugliato nella tela intessuta dalla trama. D'altronde questo operazione sembra sinceramente superflua: Fando e Lis è, come il suo creatore, fatto per dare a ogni visione qualcosa di nuovo, altrimenti il film stesso “morirebbe”.

Se avete la fortuna di mettere le mani su questo gioiello, guardatelo e riguardatelo più volte… ne vale davvero la pena.

Valutazione tecnica

Video fornito in stato davvero ottimo in formato 1.66:1. L’audio, pur essendo in mono e disponibile solo in lingua spagnola, si gode tranquillamente (anche da chi lo spagnolo non lo capisce), risultando limpido in ogni passaggio. I sottotitoli opzionali sono in inglese e francese.

Extra

Nel dvd, oltre a commento audio del regista, è disponibile il documentario La Constellation Jodorowsky in lingua francese con opzionabili sottotitoli in inglese, consistente di ben 83 minuti in cui si tratta di tutta la carriera artistica di Jodorowsky, partendo da Fando e Lis per arrivare ai fumetti realizzati con Moebius, senza dimenticarsi di svelare alcuni segreti su Dune e mostrare alcune scene di una seduta “psicomagica” tenuta dal regista. Nel documentario compaiono, oltre a Jodorowsky, lo stesso Moebius, Marcel Marceau e Peter Gabriel. Allegato alla confezione del dvd, infine, vi è, oltre al classico volantino con elenco delle scene e breve commento del film, una riproduzione dell’opuscolo che fu distribuito alla prima del film ad Acapulco nel 1968. Insomma: una chicca.