John Constantine, l’incorreggibile antieroe in impermeabile, si ritrova costretto a dare la caccia a un demone folle che ha lasciato dietro di sé una scia di cadaveri da Londra a Los Angeles. Ma per avere la pur minima chance di vincere, Constantine si dovrà alleare con mostri ancor più terribili… non sarà la cura peggio della malattia che cerca di sconfiggere?

Una lunga storia inedita del maestro della magia, ad opera del nuovo team della serie regolare.

Hellblazer continua il suo percorso nelle fumetterie italiane a colpi di ottimi volumi, una serie di uscite che ne fanno la migliore serie horror mai apparsa in Italia per longevità e qualità media.

Eh sì perché se titoli quali Sandman, Dylan Dog o Swamp Thing hanno tutti avuto alcuni picchi di altissimo pregio è pur vero che il nostro John Costantine non ha mai mostrato segni di reale cedimento in tutti questi anni di vita editoriale.

Tocca ora a Mike Carey prendere le redini della testata e lo fa con una storia intensa, semplice nella trama ma ricca di trovate e atmosfera.

Un demone ha avuto la splendida idea di aprire un succursale dell’inferno in piena Los Angeles, pensata che affascina subito altri diavoli, ma il titolare non sembra granché voglioso di cedere fette del franchising e chiede (o meglio, obbliga con uno sporco trucco) al Nostro un aiuto per liberarsi della concorrenza.

Constantine sembra davvero sconfitto questa volta e solo un incredibile colpo di genio potrebbe salvarlo dalla fine più nera.

Carey azzecca la trasferta losangelena, fra atmosfere friedkiniane (la città degli angeli è resa in maniera superba nei suoi angoli più sporchi e meno alla moda) e momenti d’incubo (spaventosa la pozza dei cadaveri in decomposizione, claustrofobico il viaggio di Hellblazer nel cuore del demone) e assistiamo a una vera e propria “sospensione” dei normali ritmi e atmosfere della serie, perfino il vecchio e fedele Chas, che ha seguito John fino a Los Angeles, non sembra comportarsi come ci ha normalmente abituato.

La trama, pur non brillando per innovazione, fila liscia come l’olio nel suo meccanismo di inganni su inganni e l’inserimento di una divinità “dimenticata” dagli attuali abitanti di Los Angeles è elemento interessante e raramente sfruttato prima d’ora. Finale sulfureo e cinico, con l’ultima pagina pronta a regalarci una piccola, grande e inevitabile verità su noi stessi e sulla nostra condizione terrena.

Efficacissimi disegni del “naturalista” Leonardo Manco, a suo agio tanto con gli esseri umani quanto con i demoni, pronto ad alternare vedute delle highway americane con squarci di puro incubo degni del migliore Hieronimus Bosch. Una vera sorpresa questo disegnatore che entra di prepotenza nella hall of fame degli autori hellblazeriani grazie a un uso sapientissimo della scansione ritmica fra tavole “normali” e splash page di impressionante efficacia in quella che visivamente è una delle storie più gore dell’intera serie. Colori “innaturali” e “artefatti” (ma sono complimenti) di Lee Loughridge e Zylonol Studio. Un vero must per gli amanti della serie che sguazzeranno con putrida felicità in questo story arc davvero solido.