John Constantine è finito in un carcere di massima sicurezza per aver ucciso un uomo.

Semplice detenuto come tutti, dovrà imparare in fretta le regole di quel particolare microverso che è la prigione per non soccombere alle varie gang in lotta fra loro.

Ma Hellblazer è, come al solito, pieno di risorse e, come si dice, meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso, no?

Siete rinchiusi in un carcere di quelli tosti, un luogo che straripa della peggior feccia che il genere umano abbia saputo creare...

Magari non avete fatto nulla, chi lo sa? E, in fondo, a chi importa?

Io (e anche voi, non fate i furbi) sarei letteralmente spacciato e finirei o morto ammazzato in qualche lavanderia o a fare il servetto per un boss, inutile mentire.

Ma Constantine è fatto di ben altra pasta e lo capirete presto leggendo le pagine di questo volume che raccoglie gli episodi dal 146 al 150 della serie di Hellblazer, usciti in origine sulle pagine di Vertigo Presenta e ora riuniti in un solo albo.

Fu esordio col botto per Brian Azzarello che sceneggia un John Costantine che più cinico, spietato e folle non si può. Il biondo e scanzonato mago inglese entra in galera con un sorriso-smorfia dipinto sul volto, e nulla, letteralmente nulla, potrà impedirgli di raggiungere l’unica cosa che realmente lo interessa: fumarsi una paglia in tranquillità.

Grossi uomini di colore disposti a “proteggerlo”, nazisti del fronte ariano (le minuscole non sono un errore di battitura), picciotti mafiosi, portoricani e musulmani, tutti dovranno piegarsi di fronte al potere dello stregone più scazzato del mondo che, dopo aver battuto più volte il Diavolo al suo stesso gioco, non sembra certo intenzionato a chinare la testa di fronte a quattro delinquentelli.

Cosa potrà accadere quando, come ultima soluzione, John verrà confinato in una putrida cella d’isolamento, nutrito letteralmente a escrementi e urina e, soprattutto, privato delle sue fide sigarette? Sarei un vero criminale se vi anticipassi qualcosa, lo scoprirete leggendo questa ennesima perla della linea editoriale Magic Press.

Azzarello mostra perfetta comprensione dei meccanismi narrativi propri delle storie ambientate in carcere e condisce un universo stereotipato (pensate a film come Animal Factory, tanto per farvi un’idea…) con trovate che spaziano dall’umorismo sprezzante al terrore più allucinato, senza nessuna sosta e con una risoluzione tanto spiazzante quanto geniale. Ritmo forsennato e parsimonia nelle splash page e nelle inquadrature larghe, che proprio per questo incidono e sorprendono ancora di più.

Richard Corben ai disegni offre una sponda perfetta per il talento dello scrittore, dando corpo (è proprio il caso di dirlo) e sostanza alle sue fantasie più sfrenate: il suo Constantine è preda di un costante rictus ghignante e questo decano del fumetto riesce, grazie all’enorme esperienza cumulata negli anni, a gestire anche le situazioni più scabrose e problematiche con consumata abilità, scavando ferocemente nei volti e nei corpi senza riuscire mai pesante o volgare. Corben capisce al volo la funzione delle splash page e ci regala alcune tavole che entrano di diritto nella hall of fame di Hellblazer.

I colori di James Sinclair chiudono il cerchio, in una sorta di vera e propria analogia con i lavori dei grandi direttori della fotografia accanto ai registi acclamati. Toni colori impiegati in accordo alla teoria goethiana del colore/emozione, grande gestione delle ombre sia per quanto riguarda i volti che nei campi più lunghi. Impressionanti e raggelanti, come al solito, le copertine di Tim Bradstreet.

Un albo consigliato a qualsiasi amante del buon fumetto, obbligatorio per i fedeli del mago più tosto mai apparso dai tempi di Aleister Crowley.