Comincia oggi quello che è ormai diventato un appuntamento fisso per i lettori di HorrorMagazine, ovvero il viaggio di avvicinamento al film della settimana, in questo caso l’attesissimo The Ring Two di Hideo Nakata. Con il passare dei giorni ci occuperemo dei film a questo collegati, degli attori, registi e sceneggiatori e del cinema horror orientale in genere mentre in questa prima puntata ci “limiteremo” a svelarvi qualche segreto e retroscena del film.

In molti sanno che Nakata non è stata la prima scelta dello studio di produzione: la direzione del sequel era stata precedentemente offerta a Noam Murro, un regista poco conosciuto che ha alle spalle alcuni azzeccati spot televisivi, memorabili quelli per Adidas e Nike. Murro ha abbandonato il progetto a causa (sua dichiarazione) di supposte divergenze creative con la Dreamworks Studio.

In seguito il film era stato offerto a Richard Kelly (Donnie Darko) che ha rifiutato la proposta, Nakata è quindi la terza scelta degli exec.

Il filmaker giapponese, una volta accettato l’incarico, ha cambiato ben poco dello script di Ehren Kruger, limitandosi a rafforzare il personaggio interpretato da Naomi Watts che, secondo Nakata, necessitava di un rafforzamento psicologico in quanto madre di un figlio in pericolo, una donna che deve racimolare ogni grammo di energia per confrontarsi un’altra volta con Samara.

La principale difficoltà sul set, per l’autore orientale, è stato il doversi adattare al metodo americano. La maggior parte degli studios e registi statunitensi piazza diverse camere a filmare la stessa scena riservandosi poi di scegliere le migliori riprese in sede di montaggio mentre in Europa e in Oriente succede spesso l’esatto contrario: poche camere e montaggio già “visualizzato” in fase di sceneggiatura e shooting. Fra i momenti più esaltanti sul set Nakata ricorda la scena a “gravità inversa” con una stanza da bagno che diventa una mortale trappola acquatica e la sequenza dell’attacco del cervo, scritta quale ideale contraltare alla celebre scena del cavallo nel primo episodio. Ottimo anche il feeling fra il filmaker e la veterana Sissy Spacek che ha ben presto cominciato a chiamarlo “Maestro” sul set.

The Ring Two segna anche un cambio di attrice per il ruolo di Samara, o meglio, una promozione. La splendida Kelly Stables, che già aveva interpretato il terribile fantasma vendicativo in alcune sequenze del primo episodio (compresa la famosa uscita dalla televisione), è ora la sola interprete nel ruolo e si è sottoposta a sedute di make up al limite della tolleranza fisica. Ogni giorno Kelly arrivava sul set alle 4 della mattina (!) per cinque ore da passare sotto le abili mani di Rick Baker che la trasformavano nella malvagia Samara. L’attrice doveva poi spendere un’altra ora e mezza per togliersi il trucco a riprese finite.

Ben cinque i pozzi costruiti per questo lungometraggio, di cui uno realizzato in orizzontale e in grado di girare, con una telecamera fissata a una estremità per poter riprendere la strana camminata/scalata del fantasma.

Si narra infine che in occasione del lancio pubblicitario del film siano state abbandonate in giro in parecchi luoghi pubblici statunitensi alcune vhs recanti copia del famigerato video maledetto: alla fine del filmato lo spettatore veniva indirizzato verso il sito ufficiale del film.