Chi avrà mai il coraggio di criticare ancora Uwe Boll, dopo quello che è successo sabato scorso a Vancouver? Il regista tedesco ha demolito in un vero incontro di pugilato alcuni tra i suoi maggiori detrattori. Lo aveva promesso tempo or sono (/notizie/2114/), sfidando critici cinematografici e web master di siti horror a difendere le loro opinioni da veri uomini.

Boll aveva avvertito che i combattimenti sarebbero stati filmati per inserire alcune sequenze nel suo prossimo film: Postal, tratto dal famigerato (e ultraviolento) videogioco.

Quello che il regista non ha specificato (ma forse nessuno glielo ha chiesto) è stato che gli incontri sarebbero stati autentici.

Forse è per questo che Richard Kyanka (www.somethingawful.com), Jeff Snider (Ain't it cool), Chris Alexander (Rue Morgue) e Nelson Chance Minter (17 anni, critico su un sito web), sono saliti sul ring muniti di guantoni e caschetto protettivo. Il risultato è stato impietoso.

Uwe Boll, buon pugile dilettante che ha anche sostenuto alcuni incontri a livello agonistico, non ha avuto pietà e ha mandato al tappeto tutti gli avversari.

I commenti della stampa specializzata a proposito dell'evento variano dal tono goliardico a quello scandalizzato. Le performance pugilistiche di Snider e Kyanka sono state più che prevedibili: imbarazzanti, come del resto ci si sarebbe aspettato da persone senza alcuna preparazione atletica. I due hanno ceduto al primo round. Chris Alexander è stato il più combattivo, resistendo per parecchie riprese. A un certo punto il coraggioso critico ha tentato un trucco da vero horror-geek: ha masticato una fiala di sangue finto sperando di sorprendere e intimorire Boll. Ma il tedesco, dopo aver visto rosso, ha reagito con furia ancora maggiore mettendo l'avversario KO. Contro il povero Minter, invece, non c'è stato praticamente incontro. KO tecnico per lui.

Chi vuole assistere al massacro troverà il video a questo link: www.youtube.com/watch?v=tqbVb-W7GqI. Seguendo i collegamenti interni del sito è possibile vedere anche i divertenti ingressi sul ring e le interviste del dopo match.

Assistendo ai maldestri scambi di colpi nasce il sospetto dell'ennesima trovata promozionale, in perfetto stile Uwe Boll. Ma a noi piace credere che gli incontri siano autentici. Dopotutto, il regista tedesco ha imputato il flop del suo Bloodrayne proprio alle critiche negative e alla cattiva pubblicità della stampa specializzata. Critiche che, sempre secondo Boll, avrebbero creato sfiducia presso la distribuzione, decretando in poco tempo il fallimento commerciale della pellicola. Insomma, perché mai non dare una bella strigliata ai diretti responsabili, avendone l'opportunità?

Ricordatelo: la prossima volta che andate a vedere uno dei suoi film, non criticatelo ad alta voce e non ridete alle scene più sanguinose. Uwe Boll potrebbe essere seduto proprio dietro di voi.