Edward Lee distrugge il perbenismo americano, anzi lo ridicolizza con una narrativa iperbolica e volutamente forzata, fino ai limiti dell'incredulità. Un pittore dannato che ritrae paesaggi putrescenti e disagianti, eppure le sue parole sono le uniche che permettono di scandagliare le altre facce dell'America. 

Dal sud bigotto fino alle aeree rurali fedeli alle politiche conservatorie di Trump, fino ai redneck e spingendosi sempre più oltre fino a creare un contro-canto del capitalismo e della società borghese.  I suoi racconti e le sue opere più iconiche sono edite in Italia da Indepedent Legions Publishing.

L'intervista. Cristiano Saccoccia e Edward Lee

Sei famoso per le tue opere horror estreme e oscure. Quali sono state le tue prime influenze letterarie e cosa ti ha spinto per la prima volta a scrivere di questo genere?

Credo che l'evento che ha più segnato la mia vita sia stato guardare l'originale Outler Limits quando andò in onda per la prima volta nel 1963; all’epoca avevo 6 anni. Alcune di quelle storie erano terrificanti anche per gli adulti e gli effetti dei mostri erano superiori. Diversi di quei vecchi episodi resistono ancora bene e le creature protagoniste mi perseguitano ancora oggi. Guardate Feasibility Study, The Guests, Don’t Open Till Doomsday, and The Mice. Più tardi sono stato enormemente influenzato da H.P. Lovecraft, mentre i primi autori moderni che hanno dato il via al mio desiderio di diventare uno scrittore sono stati Ramsey Campbell, Brian McNaughton, Fritz Leiber. Peter Straub e Stephen King. È impossibile per uno scrittore horror contemporaneo NON essere influenzato da King. Lui è stato il Big Bang. Le solide fondamenta dell'odierno impero dell'horror sono state costruite da Stephen King.

Nella stesura dei tuoi libri, quali sono i tuoi metodi e routine per immergerti nell'atmosfera macabra e mantenere alta la tensione nelle tue storie?

Credo che l'atmosfera sia dentro, costantemente nella mia testa. La mia testa è tutta l'atmosfera che mi serve!

Nel corso della tua carriera, ti sei spesso spinto oltre i limiti del genere horror. Quali sono state le sfide più grandi nell'affrontare temi e scenari così estremi?

In definitiva, bisogna usare il buon senso e finora questo teorema ha prevalso. In 40 anni di scrittura mi è capitato pochissime volte di veder censurata un’opera. E nel mercato moderno di oggi, con la pletora di editori indipendenti, c'è un margine molto più ampio di ciò che si può fare rispetto al contrario. Questo non dà a un autore il libero arbitrio di glorificare l'abuso di minori in scene esplicite, o i campi di sterminio, ecc. Gli scrittori che fanno ciò sono semplicemente malati di mente e dovrebbero andare in terapia invece di scrivere libri!

I tuoi libri provocano spesso forti reazioni da parte dei lettori. Qual è stata la risposta più inaspettata di un tuo fan o un critico?

Ce ne sono molte, ma nello specifico, dopo aver letto Header, diverse donne mi hanno detto che quella particolare “pratica” si è insinuata dentro di loro come una potente fantasia sessuale. Sono serio! Oh, beh…

Come pensi che la cultura popolare abbia influenzato la percezione e l'evoluzione del genere horror negli ultimi anni?

Quella che noi consideriamo "cultura pop" sembra mostrare un deciso interesse nell'esplorare scenari sempre più espliciti. Questo perché il mondo sta diventando sempre più crudo, per ciò che ci viene mostrato. Si ritiene che gli orrori dell'antichità fossero altrettanto, se non peggio di quelli di oggi. Può darsi, ma io non la penso così. Credo che gli orrori perpetrati dai moderni cartelli della droga, come i Los Zetas – giusto per citare un esempio – siano di gran lunga più terrificanti delle atrocità commesse degli antichi Assiri, dell'Orda Mongola o delle Einsatzgruppen dei nazisti.

Il guardone scarlatto
Il guardone scarlatto
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In che modo ritieni che scrivere romanzi horror sia diverso dal lavorare su altri generi? Ci sono sfide o particolari aspetti che trovi particolarmente gratificanti?

Sembra che esistano più "regole" a cui doversi attenere per scrivere opere di altri generi: polizieschi, fantascienza, thriller con donne in pericolo, ecc., mentre nell'horror l'immaginazione creativa può essere molto più libera. In definitiva, è più divertente scrivere horror perché questo genere è più vario e il suo territorio, spesso psicologico, è molto più proibito.

Hai qualche consiglio da dare agli scrittori emergenti che vogliono esplorare il genere horror, soprattutto i suoi aspetti più estremi?

Scrivete horror estremo solo perché vi piace leggerlo, non solo perché sembra più commerciabile. La verità è che è molto più difficile dell'horror mainstream, credo.

Hai qualche nuovo libro o progetto in cantiere? Puoi raccontarci qualche dettaglio?

Certo! La mia novella The Bighead's Junk (Il gioiello di Bighead) è uscita un mese fa, e i diritti sono stati acquisiti recentemente anche in Italia. Ho anche appena pubblicato Cunk-Kick the Witch Bitch con Christine Morgan, e ho quasi finito di lavorare a una collaborazione a tre… siete pronti ragazzi? Amityville Bukkake, La verità è che ho così tanto materiale in cantiere che sto impazzendo!

Il gioiello di Bighead
Il gioiello di Bighead
Come definisci personalmente il genere horror? Credi che esista un elemento o un tema essenziale per una vera storia horror?

L'horror di oggi attinge alle stesse curiosità primordiali delle prime storie raccontate dagli uomini delle caverne 50.000 anni fa. Come diceva Lovecraft, l'emozione umana più forte è la paura. Il cervello umano non può fare a meno di mescolare paura e fantasia, proibito e congetture. Questa è la prova dell'incredibile complessità della mente umana.

In che modo l'attuale contesto sociale e culturale influenza i tuoi scritti e la sua visione dell'horror?

I nostri insegnanti ci hanno sempre detto che la fiction dovrebbe sempre riflettere qualche aspetto della realtà. Ma questo è abbastanza diffuso. In realtà, faccio di tutto per ignorare il contesto sociale, culturale e soprattutto politico attuale. I lettori vogliono essere intrattenuti, non essere forzati a seguire le idee politiche di qualcun altro. Se volete essere attivisti, piantate una tenda in municipio, ma NON fate gli scrittori di horror, perché, credetemi, nessuno vuole leggere certe invettive, non fareste altro che appesantire il vostro lavoro, usandolo come una sorta di megafono per i vostri discorsi politici; non sentite il dovere di illuminarci. Non è così. Quindi lasciate perdere. L'intrattenimento provocatorio è lo scopo della narrativa horror, non l'esibizione di argomentazioni politiche o sociali.

I lettori italiani ti conoscono soprattutto per la serie "Header", ma vorresti invece parlarci di altre tue opere?

Se vi è piaciuta la serie "Header", allora DOVETE leggere The Bighead e la mia serie "White Trash Gothic". Se vi piacciono l'horror duro e Lovecraft, provate Haunter of the Threshold. Fidatevi di me.

Attualmente stai scrivendo molte nuove opere, ti senti pieno di energia?

Mi sto destreggiando tra TUTTI I TIPI di nuovi progetti. Ho 66 anni e sono un paziente in dialisi, ma non mi sono mai sentito così creativamente energico e ispirato! Non è una bugia!

Hai qualcosa da dire ai lettori italiani che ti seguono con così tanta passione?

Sì. Grazie! Grazie per il vostro sostegno e per il vostro continuo interesse per il mio lavoro. Sappiate che è un grande onore per me essere pubblicato nel vostro meraviglioso Paese!

L'autore

Edward Lee (pseudonimo di Lee Seymour), nato a Washington D.C. nel 1957 e cresciuto a Bowie (Maryland) è un autore specializzato nel genere horror, ed è ritenuto il più grande interprete dei sottogeneri hardcore-horror ed extreme horror, premio Splatterpunk Award alla carriera

Diversi suoi romanzi sono stati tradotti e pubblicati in Europa (Germania, Inghilterra, Romania, Grecia, Giappone, Russia, Francia, Austria, Polonia e Italia). Alcune delle sue opere sono state opzionate per l’adattamento cinematografico: Header, distribuito in DVD, adattato dall’omonima novella, e il film The Bighead, tratto dall’omonimo romanzo.

Tra i suoi romanzi: Ghouls (1988), Coven (1991), Incubi (1991), Succubi (1992), Creekers (1994), The Bighead 1997), Masks (1999), Operator B (1999), Header (1995), Masks (1999), The Stickman (1999), City Infernal (2001), Monstrosity (2002), The Baby (2003), Messenger (2004), The Backwood (2005), Flesh Gothic (2005), Slither (2006), House Infernal (2007), Brides of the Impaler (2008), Gomelesque (2009), You Are my Everything (2010), The Innswich Horror (2010), Lucifer Lottery (2010), Witch Water (2011), Header 2 (2013), White Trash Gothic (2017), Header 3 (2017, con Ryan Harding).

Dell’autore sono stati tradotte in italiano, da Independent Legions, le seguenti opere: il romanzo Header 2 –(Header 2, 2019) le novelle Header (Header, 2017), Header 3 (Header 3, 2023, scritto con Ryan Harding), Un Pezzo d’Inferno (6 – Thirtheen 2023), Il Guardone Scarlatto (The Baby Shower, 2023) e vari racconti nelle antologie Brutal, Brutal 2, Brutal 3 e Il Grande Libro Blasfemo.

In aggiunta, per la rivista Massacro della Nuova Carne uscirà il racconto Here Comes Santa Claus per festeggiare un oscuro natale.