Due romanzi in un solo libro. Due storie davvero sopra le righe finalmente riunite e restituite al pubblico con una nuova pubblicazione arricchita dalla postfazione di Niccolò Ammaniti.

L’Orbit è un immenso drive-in del Texas che si prepara ad accogliere una moltitudine di cinefili appassionati d’horror per una lunga maratona notturna di film trash e pulp. L’attenzione si concentra su un gruppo di quattro adolescenti accorsi come tanti altri ad assistere al grande evento. Rimasto intrappolato nel drive-in in seguito all’arrivo di (nientepopòdimenoche) una cometa, questo disperato scampolo di umanità dovrà fare i conti con tutta una serie di disagi derivanti dalla convivenza forzata nel regno del Re del Popcorn. Questo strabiliante personaggio, che rappresenta lo sfrenato consumismo dell’uomo moderno, non tarderà a spaventarvi.

Joe Lansdale si diverte come un pazzo a trascinarci nel suo spassosissimo delirio fatto di alieni, dinosauri meccanici, la fine del mondo e altre scene degne del più assurdo B-movie mai realizzato.

Il drive-in diventa un set cinematografico vero e proprio, trasformando gli spettatori in attori involontari. La narrazione è veloce, senza tanti fronzoli, scatenata. Una sfida continua dell’autore a trattenerci tra le sue bizzarre fantasie. Impossibile limitarsi a descrivere questo libro come strano. Divertente, violento, spiazzante. Ma ancora non basta. Qui c’è il classico di-tutto-di-più, un micidiale mix di comicità e terrore, un frullato letterario delle immagini truculente tipiche dei film anni ’70 e ’80. Vi attende un regno fantastico senza regola alcuna, il quadro tragicomico di una natura umana resa selvatica dall’istinto di sopravvivenza. Non è un romanzo per chi ama le storie horror che seguono una certa logica. La sospensione dell’incredulità è messa a dura prova, ma lo stile vivace di Lansdale e la sua più che fervida immaginazione riescono puntualmente, pagina dopo pagina, a stregarci. Vi affezionerete ai suoi eccentrici personaggi e riporrete il libro con la sensazione di essere passati attraverso le stanze di un manicomio.

Piacevole sensazione, a parer mio.