Un rito magico/sessuale che finisce con una carneficina. Uno studente di lettere antiche che assiste in sogno a degli omicidi. Uno sconosciuto scrittore brindisino del XVII secolo. Che cos'è che accomuna questi eventi? 

A scoprirlo nelle ottanta pagine del primo numero della miniserie horror a fumetti Déjà Vu – Universi Paralleli è Dorian Ferri, speaker di Radio Capital. Dorian è un ex psicologo di fama mondiale che si è rovinato la carriera quando ha iniziato a interessarsi di fisica quantistica e universi paralleli, e che ha perso la famiglia in circostanza tragiche. Collabora con una trasmissione notturna di Radio Capital, Capital Dreams, attraverso la quale viene in contatto con i sogni più oscuri confessati dai radioascoltatori.

La storia, scritta da Pietro Favorito e disegnata da Giuseppe Guida (Premio della Critica al Romics 2011), ci porta a scoprire un caso di possessione da parte di un'anima inquieta, la quale attraverso i secoli vuole vendicarsi dei torti subiti e del lungo oblio al quale è stata relegata.

L'indagine porta il protagonista su e giù per l'Italia, fino ad arrivare a Latiano, in provincia di Brindisi, dove nell'abbandonata Villa Romanizza l'Anima Oscura, piena di rabbia e di rancore, è in agguato pronta a nutrirsi dell'anima dei malcapitati, allo scopo di crescere e lasciare la sua dimora. I disegni e gli eventi creano un'atmosfera di angoscia, con un aumento graduale della tensione fino al finale.

Il disegno vive attraverso le ombre e le sfumature di grigio adoperate, dando un aspetto onirico agli eventi, anche quando avvengono in pieno giorno. Quasi sempre le vignette mostrano primi piani dei personaggi, mentre i dettagli architettonici restano in secondo piano e a volte sembrano quasi solo abbozzati. Le vignette inoltre sembrano invase dal lettering, a causa dei lunghi discorsi e pensieri dei personaggi, tanto che i volti delle persone sembrano sacrificati sotto l'ampiezza dei baloons.

Oltre al protagonista Dorian Ferri, ci sono altri personaggi rilevanti, quali per esempio la sua zia e ricercatrice del paranormale Emma Soriani o Pisso Leone, ex medico e matto del villaggio, che aiuta il protagonista a indagare sull'entità oscura che minaccia Latiano. I personaggi secondari sono ben caratterizzati e a ognuno è dedicato il giusto spazio nell'economia della storia. L'unico che sembra sacrificato è il cattivo, posseduto dall'Anima Oscura, e mosso da una sete di vendetta trascendentale. A questa Anima Oscura si sovrappone una sua successiva "incarnazione", un medico rinchiuso in manicomio dalla moglie fedifraga. Questa doppia sete di vendetta non aiuta a rendere più chiara la storia, che resta non lineare, con continui ritorni agli stessi posti, alle stesse persone e agli stessi temi.

Viene messa molta carne al fuoco, con tanti elementi esoterici presi e buttati nella trama; la storia ne risulta eccessivamente caricata, sopratutto là dove si cerca di proporre una spiegazione pseudoscientifica per i fenomeni paranormali. Una spiegazione che si sente non rilevante rispetto a quello che sta succedendo (o che rischia di succedere). Togliendo tutti le spiegazioni inerenti la fisica quantistica e gli universi paralleli la storia non ne avrebbe risentito, ma, forse, sarebbe stata meno fedele all'idea dell'autore.

Per concludere questo primo numero di Déjà Vu – Universi Paralleli ci introduce a un protagonista che cerca di venire a patti con il suo dolore personale occupandosi di storie che coinvolgono esseri sovrannaturali, che esistono nelle pieghe della fisica quantistica, e che hanno origine dal dolore delle persone.