Trama: Intenta a far luce sulla misteriosa scomparsa del fratello, Mercer si reca su una sperduta isola del sud Pacifico insieme ad un gruppo di scienziati che sono alla ricerca di un antidoto contro un virus letale. Ad accoglierli, però, oltre alla popolazione locale trovano un misterioso e sanguinario predatore la cui natura aracnide non sembra avere avuto origine sulla Terra.

Perché vederlo: La maggior parte delle mode esplose agli albori del terzo millennio provengono direttamente dai sudici e trasgressivi anni Settanta. Così, dopo la musica punk, gli “zatteroni” e i pantaloni a “zampa d’ elefante”, anche gli animali assassini su celluloide, tanto in voga una trentina di anni prima con pellicole più o meno celebri del calibro de Lo squalo di Steven Spielberg, Frogs di George McCowan e Tentacoli di Ovidio G. Assonitis, grazie ai non proprio memorabili Blu profondo e Lake placid sembrano essere tornati prepotentemente ad invadere l’universo cinematografico.

Prodotto dalla Filmax di Brian Yuzna e Julio Fernàndez, però, più che ai due film di Harlin e Miner Arachnid (come s’intitola in patria Il predatore) è facilmente ricollegabile – come anche il quasi contemporaneo Arac attack – Mostri a otto zampe di Ellory Elkayem – a gioiellini degli anni Cinquanta quali Tarantola di Jack Arnold e La vendetta del ragno nero di Bert I. Gordon. Anche se, nel corso del suo svolgimento, con una prima parte d’attesa nei confronti dell’azione e delle uccisioni da parte del mostro, poste nella seconda, a non mancare sono soprattutto chiari omaggi a notissimi hit hollywoodiani, dai primi due capitoli di Alien al Predator di John McTiernan (questo, forse, giustifica il titolo italiano).  

Con la curata fotografia di Carlos Gonzàles e gli ottimi effetti speciali di trucco a rappresentare i maggiori punti di forza dell’operazione.

Curiosità: Nato nel 1945 a Philadelphia, il regista Jack Sholder è un frequentatore assiduo del genere horror, in quanto, montatore nel 1981 dello slasher The burning, ha esordito l’anno successivo dietro la macchina da presa con lo psico-thriller Nel buio da soli, cui hanno fatto seguito, tra gli altri, Nightmare 2 – La rivincita, L’alieno e Wishmaster 2 – Il male non muore mai.