F.3.A.R., è il terzo capitolo della saga di Alma, quinto se si contando le espansioni prodotte. Il titolo si rivela ben presto privo di idee e d'iniziativa, nonostante il coinvolgimento di nomi importanti come quello del regista cult, John Carpenter.

La banalità per i giochi dalla modalità collaudata non è sempre una pecca insormontabile, se vi è però un qualcosa di vincente affiancato a essa, ma nel caso di F.3.A.R. quel qualcosa è difficilmente identificabile.

Si tornano a vestire i panni di Point Man, protagonista del primo capitolo, che in questa nuova avventura sarà affiancato dal fratello psichico Paxton Fettel (antagonista in F.E.A.R), che potrà essere utilizzato o nella modalità cooperativa, oppure potrete decidere una volta ultimata la campagna con Point Man di rigiocare le varie missioni interpretando Fettel.

Lo scopo del gioco è quello di trovare Alma Wade, e impedire la nascita del suo nuovo figlio. Nel mentre ci si dovrà confrontare con le truppe della Armacham Technology Corporation, intenzionata a mettere a tacere tutto il progetto legato ad Alma, inoltre si dovranno affrontare le creature generate da Alma stessa, in balia delle contrazioni.

Il gameplay per Poin Man è rimasto invariato: avremo a disposizione un discreto arsenale, sebbene non vi siano vere novità, né un assortimento particolarmente vario. In più potremo attivare il collaudato bullet time, efficace e curato nei dettagli, a disposizione avremo anche più attacchi da corpo a corpo. Ma il vero punto di forza del capitolo è Fettel. Infatti chi vestirà i panni del fratello psichico avrà a disposizione diverse mosse speciali, e se si stancherà di interpretare “solo” uno spettro, potrà impossessarsi dei corpi dei nemici spalleggiando il fratello umano con armi e granate.

La disparità di forze è fastidiosamente evidente, tanto da farvi invidiare il joystick del vostro compagno d'avventura in più di un'occasione.

Il difetto più frustrante di questo terzo capitolo è la mancanza di degni avversari. O per meglio dire di nemici interessanti, più che FEAR vi sembrerà di giocare a un nuovo Call of Duty, perché di mostri se ne vedrà, letteralmente, solo l'ombra.

Per il 90% delle volte dovrete affrontare i soldati della Armacham, nelle brevi e isolate eccezioni, ciò che vedrete non vi stupirà, la cura nella caratterizzazione dei nemici si riduce nel prendere spunto da altre saghe horror (vedi Leaf 4 Dead, Dead Space ecc), senza eccezioni.

Non aiuta nemmeno l'utilizzo di ambientazioni straviste nel genere: Favelas, aeroporto/terminal, prigione ecc. In questo potpourri amorfo, qualche sorpresa si scova, ma non sono sufficienti a rendere il gioco interessante. I salti sulla sedia sono dosati con il contagocce, vi è inoltre un vero a proprio abuso degli effetti sonori al fine di sopperire alla mancanza di spunti horror. Tanto che per esperienza, nei capitoli avanzati li si ignora perché si diventa consapevoli della loro inutilità.

Il ritmo incalzate del gioco, più adatto ad un FPS bellico che a un Survival horror, inevitabilmente non giova alla già carente suspense. Si è così impegnati a tener a bada le orde di commando, che non si ha il tempo di spaventarsi.

Dall'altra parte l'azione di certo non manca, F.3.A.R. funziona come sparatutto in soggettiva, le copertura dinamiche e la possibilità di sviluppare strategie con la modalità cooperativa lo rendono godibile.

Insomma ciò che penalizza F.3.A.R. nel comparto horror lo rende estremamente ludico per chi non cerca spaventi, ma velocità d'azione.

Valutando però che si spaccia per un survival horror, il giudizio non può che essere negativo. Consiglio quindi agli amanti del genere d'astenersi, ma chi è interessato a passare 6/7 ore di divertimento in compagnia può accomodarsi sul divano e iniziare a giocare. Perché come dice il sottotitolo del gioco: "Never face F.E.A.R. Alone".

Valutazione tecnica

Piattaforma: PC, PlayStation 3, Xbox 360

Software house: Warner Bros

Sviluppatore: Day 1 Studios

N.giocatori: 1-2 (4 online)

Pegi: 18+