Sin dall’inizio dei tempi, gli umani non sono mai stati soli; gli Altri sono vissuti al loro fianco senza che se ne accorgessero: mutaforma, streghe, stregoni, veggenti, vampiri, ognuno di loro servitore delle tenebre oppure della luce.

Da mille anni vige una tregua stipulata dal Signore della luce e dal Generale delle tenebre, per farla rispettare esistono i Guardiani della Notte che vigilano sugli Altri Oscuri; così come i Guardiani del Giorno sui Chiari. Un’antica profezia rivela che un giorno l’equilibrio fra le due  forze sarà rotto dall’arrivo di un Altro molto più potente di coloro che lo hanno preceduto.

Forse oggi quel giorno è giunto...

 

Visionario, spiazzante, stupefacente... molti aggettivi sono stati utilizzati per definire Nochnoy dozor, I guardiani della notte, primo film di una trilogia fantasy-horror scritta dal romanziere Sergei Lukyanenko e che sarà completata a breve per il grande schermo dal regista Timur Bekmambetov. Tutti questi aggettivi però non riescono a esprimere appieno la sensazione che rimane dopo la visione del film: durante tutta la proiezione le immagini si  inseguono incessantemente, a volte con velocità fulminante, a volte con lentezza pietrificante; nulla delle azioni è spiegato esplicitamente, tranne per rari voice-over, con il risultato di spiazzare e confondere lo spettatore.

 

In effetti parte del pubblico non ha compreso il film; onestamente I guardiani della notte può non piacere, dato che risulta diverso, forse “troppo” diverso, da quello che ormai è lo standard in campo horror e non nelle sale cinematografiche. La sceneggiatura risulta incentrata su un tema abbastanza convenzionale, una lotta secolare fra le forze del bene e del male, ma molti elementi al contorno risultano estremamente originali, come l’idea di un “patto di non belligeranza” fra le due forze, con veri e propri articoli di legge e due corpi di polizia a vegliare sul loro rispetto. Interessante è lo sviluppo dei guardiani della luce e del giorno: gli uni immagini speculari degli altri (quando si incontrano di danno del collega), e la reinvenzione del folklore russo (i vampiri sono invisibili ma si riflettono negli specchi!) con tutte le creature delle antiche leggende slave presenti ma con differenti caratterische a seconda della scelta di campo.

 

La peculiarità più interessante e originale del film è indubbiamente lo stile della regia: Bekmambetov è riuscito a dare un taglio allucinato alla storia, creando momenti in cui il “bullet time” alla Matrix rallenta, anzi ferma il tempo, mentre in altri ha deciso di usare l’effetto opposto velocizzando le immagini e montandole in maniera tale da rendere in alcuni punti estremamente criptica la decifrazione. Questa contrazione e dilatazione dei tempi quasi di einsteiniana ispirazione è funzionale allo sviluppo delle vicende, e non è usata solo per esercizio stilisco, come purtroppo si è visto in parecchie recenti pellicole.

 

Tutto il cast si dimostra all’altezza della situazione, come è lecito aspettarsi da professionisti provenienti dalle migliori scuole d’arte e recitazione del periodo sovietico, alcuni, come Vladimir Menshov, con all’attivo una sterminata filmografia; in particolare si distinguono, oltre a Menshov, Konstantin Khabensky  nel ruolo dell’antieroe,  Dmitri Martynov in quello della figura chiave del dodicenne Yegor e il sulfureo Viktor Verzhnitsky, perfetto Generale delle Tenebre.

 

Pur essendo al momento il film russo più costoso mai prodotto, dagli effetti speciali non ci si deve aspettare quello che è stato dato a disposizione a Jackson per il remake di King Kong: la maggior parte delle soluzioni ricordano vagamente le tecniche utilizzate negli anni ’80, anche se il morphing e bullet time sono presenti. Lungi dall’essere un limite: la scena della trasformazione di Olga risulta visivamente azzeccata, e il (notevole) gore mai fuori luogo.

 

I guardiani della notte, con la sua ‘diversità’ è una ventata di freschezza nell’attuale panorama horror dominato da Hollywood, e dimostra che nel mondo esistono varie alternative al predominio delle major; certamente parlare di capolavoro è azzardato, ma questo primo film giustifica le aspettative neio confronti dei prossimi due capitoli della trilogia: I guardiani del giorno (in post produzione) e I guardiani del crepuscolo (le cui riprese sono appena iniziate) nella speranza che l’opera nella sua completezza sciolga molti degli interrogativi emersi nella prima parte.