A giudicare dal trailer The skeleton key sembra un film promettente, uno di quelli che fanno fare un salto sulla poltrona dopo l'altro, con uno di quei cast che fanno venir voglia di andare al cinema indipendentemente dal soggetto. Eppure chi l'ha visto non sembra esserne soddisfatto.

"Ci risiamo" direte voi, ecco la solita sfilza di pareri di critici più o meno accreditati che, in due righe, stroncano o esaltano un film. Per evitarvi questo commento escluderemo proprio quelli troppo sarcastici o drastici cercando di andare un po' più a fondo e capire perché, anche questa volta, sembriamo destinati a una delusione.

Le note positive sembrano provenire da un indiscutibile stile e buon gusto di fondo, dalle ottime prove degli attori e da una colonna sonora che da sola riesce a calare lo spettatore nell'ambientazione scelta (le paludi della Louisiana).

Allora perché un horror prorompente, gotico, sovrannaturale con ottime premesse, non soddisfa?

Chi non ha giudicato favorevolmente il lavoro del regista britannico Iain Softley - nonostante tutti gli riconoscano una grande abilità e versatilità nel creare un progressivo senso di tensione - mette l'accento sui troppi cliché che appiattiscono il film e sull'illogicità di molti degli avvenimenti narrati.

Indici puntati su un finale a sorpresa che delude rispetto al climax raggiunto durante la narrazione e che lascia troppo perplessi: pochi gli elementi chiave, che dovrebbero condurre alla rivelazione conclusiva, capaci di soddisfare le attese del pubblico.

Alla fin fine sembra che The skeleton key badi molto più alla forma che alla sostanza rimanendo così piuttosto epidermico persino nel colpo di scena finale, indubbiamente inatteso, che però non riuscirebbe a regalare al pubblico il tanto atteso shock.

Le prove d'attore sono state giudicate assai favorevolmente. Kate Hudson è in costante maturazione raggiungendo ottimi livelli espressivi e John Hurt è, come sempre, indiscutibile. Un piccolo appunto viene mosso all'icona Gena Rowlands la cui interpretazione, leggermente ma costantemente debordante, è legata a un personaggio che sembra il più colpito dai tanti stereotipi disseminati attraverso il film.

In definitiva The skeleton key è un film gradevole, ben fatto, non noioso che, purtroppo, pare non riesca a mantenere le belle premesse che lo stuzzicante trailer offre.