Eretica Edizioni presenta una superba antologia firmata da Nicholas Bosi giovane autore dalle straordinarie capacità.

Le Stagioni dei Morti è una raccolta squisitamente horror, con quattro racconti originali e ben scritti, con cui l'autore dimostra di avere una gran fantasia e un'ottima inventiva. Non si risparmia in niente, per cui ne troverete davvero per tutti gusti.

Moltissime sono le citazioni e gli omaggi in cui incapperete tra queste pagine a dimostrazione che la formazione di Bosi è ampia e notevole.

Lo scrittore crea vari universi in cui lasciarsi portare, molto differenti tra loro ma sempre suggestivi.

Una grande qualità di questo libro è la varietà di emozioni che suscita. Non è mai ripetitivo ma è piuttosto mutevole e vario. Passa dal pulp più spinto, al wired, ma non mancano anche una nera e claustrofobica fantascienza, piuttosto che un gotico raffinato e pungente vi sorprenderanno.

Lo stile di scrittura è molto ricco, pieno di dettagli e descrizioni.

Le trame sono accresciute e valorizzate da molti approfondimenti, e anche da riflessioni spesso filosofiche e accattivanti. Finalmente un terrore che oltre a scorrere sottopelle tiene incollato il lettore con tanti voli pindarici insoliti e apprezzabilissimi.

Quattro storie che definire inquietanti è poco e che ogni amante della paura deve leggere.

Una per ogni stagione.

Si comincia con la primavera e  La golena dei musicanti.

Questo racconto è pazzesco. Pietrificante. Praticamente perfetto.

Immaginate di essere in totale relax, immersi nella natura a sentir musica quando all'improvviso tutto cambia. Lo sventurato protagonista si ritrova immerso in un incubo, doloroso, impossibile da fermare o da accettare.

In un'arena con tanto di pubblico si svolge un rito malsano e raccapricciante.

A farla da padrone qui è uno splatter intenso con molti dettagli osceni. Un bagno di sangue e sofferenza.

Non possiamo che scrivervi che si tratta di un gran racconto. Un torture totale in cui scorre crudeltà a palate. Il meglio riuscito del libro come spietatezza e cattiveria: se l'orrore estremo è quello che cercate, e se amate la musica, questo racconto fa al caso vostro.

Si prosegue cambiando totalmente il registro. Primo racconto d'estate, Un piede in sala si entra legge qualcosa di piacevolmente surreale, con dei risvolti quasi buffi.

Tommy al cinema perde una scarpa. E un piede. In poco tempo la situazione degenera e un susseguirsi di scene improbabili e strambe che mettono a nudo i lati più biechi della natura umana e delle dinamiche sociali.

Primo racconto d'autunno è l'affascinate Astronauti d’autunno, in cui fondono avventura e fantascienza, in ottimo risultato, decisamente originale.

Quella comincia come un'avventura alla Stand by me, con due ragazzoni a spasso nei boschi si evolve in un super viaggio  nello spazio e nel tempo. Misterioso, gobide e bene scritta questa storia unisce scienza e mistero in modo unico e piacevole.

Si conclude con il primo racconto d'inverno: Hiruko: il bambino sanguisuga

Ulteriore riprova del fatto che l'autore abbia una creatività sopra la media e fortunatamente per noi, molto dark. Dopo un'importante riflessione iniziale conosciamo la storia del fortunato Hiruko e delle meno fortunate donne della sua vita. Tanti dettagli tetri e inquietanti rendo anche quest'ultima lettura indimenticabile.

In più il volume è impreziosito dalle bellissime illustrazioni di David Genchi che ha saputo inventarsi un disegno disturbante e ben indicato per ogni racconto.

Quindi questo primo volume de Le Stagioni dei Morti è un libro che non annoia, insolito e particolare. In queste ricche pagine il nostro genere preferito viene trattato coi guanti e raccontato il ogni sua sfaccettatura. Qualsiasi tipo di orrore amiate qui lo troverete.

Noi di Horror Magazine lo promuoviamo pienamente e vi consigliamo di leggerlo!