Lo scrittore francese Claude Seignolle (1917-2018) è uno dei maestri del fantastico europeo, la cui fama però fatica ancora a travalicare i confini della Francia. Di recente Edizioni Hypnos ha pubblicato uno dei suoi romanzi più efficaci ovvero La Malvenue, e ora Agenzia Alcatraz – nella meritoria collana Bizarre – rende disponibile Racconti macabri, una delle sue antologie migliori.

Seignolle fu molto ammirato da Jean Ray, che acutamente lo definì "avventuriero dell'insolito", e dall'altro grande del fantastico belga di lingua francese Thomas Owen

Jacques Van Herp (1923-2004), critico di fantascienza, letteratura fantastica e scrittore, paragona la sua opera a quella di Poe, H.P. Lovecraft e Jean Ray, evidenziandone i caratteri di originalità e forza, "in primis" il forte legame di Seignolle con la tradizione folclorica francese, così come sottolineato anche da un altro importante critico del fantastico come Jacques Bergier

Lo scrittore francese è infatti imbevuto delle tradizioni del folklore della Francia. Nel corso della sua vita si è consacrato alla raccolta sul terreno delle tradizioni popolari in tutte le loro forme di espressione, interrogando direttamente la popolazione dei villaggi. Il materiale, raccolto da Seignolle in alcuni volumi, costituisce la base di molti dei suoi racconti fantastici e quindi anche di alcuni di quelli presenti in questa antologia, uscita in origine nel 1966 presso Marabout (di cui la presente edizione preserva, nello stile di questa collana, copertina e veste grafica) dove trovarono posto anche Histoire maléfiques, Histoires vénénueses e Récits cruel oltre al citato La Malvenue.

Il clima letterario attorno al fantastico in Francia in quel periodo era favorevole grazie anche al ruolo della rivista Fiction, sulle cui pagine furono pubblicati anche dei racconti di Seignolle.

In Racconti macabri vengono trattati tutti i topos del genere come i vampiri, i licantropi, i fantasmi e il diavolo. D’altronde non va dimenticato come il grande tema dell’opera di Seignolle è quello del diavolo, argomento che ha trattato in alcuni volumi come Le Diable dans la tradition populaire e Les Evangelis du diable, quest’ultimo una vera e propria bibbia nera dell’occulto.

Fra i racconti presenti in questa raccolta, notevole è L'Uomo che sapeva in Anticipo, in cui un falegname riesce a prevedere chi è destinato a morire tramite il dono della premonizione. Realizza così in anticipo le bare per evitare lo spreco di materiale. Il finale è atroce e beffardo.

Spicca anche La memoria del legno, in cui si narra la vicenda di uno scultore che trae l'ispirazione per raffigurare le sue opere dal legno di bare rubate: l'atmosfera macabra non lascia indifferenti e sconfina nell'allucinazione.

In Isabelle troviamo invece un fantasma uscito da un dipinto, mentre nell'atroce Quello che aveva sempre freddo assistiamo a un tragico equivoco fra i morti e i vivi di un villaggio che si chiude con un finale crudelissimo.

La fine del mondo si stacca parzialmente dall'atmosfera perversa e sadica di queste storie: si tratta in effetti di una sorta di racconto apocalittico.

Ma forse il testo migliore è proprio quello più lungo che chiude l'antologia ovvero Il famiglio. Qui, come in La Malvenue, Seignolle riesce a descrivere il paesaggio della campagna francese e il contesto rurale (con tutte le sue superstizioni) in maniera estremamente efficace. Si tratta di una storia di magia dove non manca l'immancabile casa infestata e dove lo scrittore calca la mano con la descrizione di carcasse di cani e gatti in putrefazione con un tocco necrofilo che deve sicuramente qualcosa a Poe. 

Questo è un volume che colma un'importante lacuna e fa riscoprire un autore da noi quasi sconosciuto come, d'altra parte, lo erano anche Thomas Owen e Gérard Prévot. Non resta che aspettare i prossimi volumi di Alcatraz. Il catalogo Marabout ha ancora molte perle a cui attingere.