Ninnenanne paralizzanti dal deserto.

Avevamo lasciato i Queens of the Stone Age in piena forma, reduci dai fasti di un Songs for the deaf che è ascolto imprescindibile per chiunque voglia capire dove stia muovendosi l’hard rock del nuovo millennio.

Li ritroviamo ora in questo Lullabies to paralyze, e, fra piacevoli conferme (Mark Lanegan sembra ormai essere membro fisso della band) e spiacevoli defezioni (Nick Olivieri ha lasciato definitivamente i QOTSA), l’album genera vibrazioni oscure che suonano come un ulteriore passo evolutivo per la creatura di Josh Homme.

I temi e le influenze sono quelli di sempre: il deserto come massima fonte ispirativa, l’uso e abuso convinto di droghe e alcool come filosofia fondante, il rock e il sesso vissuti come divertimento estremo, possibile via escapista per negare i contorni di una realtà sempre più marcia.

Homme e soci veicolano queste idee in modo diverso dal solito, proponendo una miscela di brani meno serrata, omogenea e compatta, densa di riferimenti volutamente lontani dalla (ormai passata?) scena dello stoner rock, pronti a mischiare richiami ai Black Sabbath con psichedelia retrò in una sequenza di canzoni che sa passare dai momenti ritmicamente più feroci e battaglieri (Medication, Everybody knows that you are insane) a escursioni nel mid tempo e nella melodia (esemplari in questo senso la ballata dark This Lullabye con la meravigliosa voce di Lanegan a giocare con la chitarra di Homme e la morbosissima I never came).

L’impressione generale è quella di un album che, pur non potendo raggiungere le vette del precedente lavoro, propone un'indomita ricerca evolutiva che si ricollega al passato in quanto veicolata con mezzi tradizionali e senza il dover ricorrere a facili mezzi elettronici. Grande parata di ospiti che include, fra gli altri, membri degli A Perfect Circe e ZZ Top. I QOTSA vi porteranno lentamente, brano dopo brano, senza che ve ne possiate accorgere, nella notte più nera e sensuale, senza guida o indicazioni per ritrovare la via di casa. Per chiunque rimpianga ancora adesso Kyuss, Monster Magnet, Dinosaur Jr e Thin White Rope.

Nel deserto si può fare ancora un gran rumore.