Trama: In fuga insieme ai suoi soci, a bordo di un furgone, dopo aver compiuto una rapina che gli ha fruttato un bel bottino, Q si trova su un pianeta Terra finito nella morsa di una micidiale epidemia che ha provveduto a trasformarne gli abitanti in morti viventi affamati di carne umana.

Perché vederlo: Con la sua preoccupazione che non si rivela essere più tanto quella di scappare dalle forze dell’ordine, ma di non ritrovarsi sbranato dalle salme cannibali in questione, è Vincent Jerome il protagonista di questa produzione britannica datata 2012 destinata a segnare l’esordio nella regia del lungometraggio per lo specialista in short Matt Mitchell.

Quasi ora e mezza di visione che, come vuole la tradizione d’inizio terzo millennio degli zombie movie, non presenta cadaveri a passeggio dall’andamento lento e dinoccolato, bensì veloci e portati per la corsa.

E la situazione peggiora nel momento in cui termina la benzina del mezzo di Q, costringendolo con il resto della gang a trovare rifugio presso la fattoria in cui si trovano una ragazza e la sua esilarante nonna, tutt’altro che propensa ad arrendersi dinanzi all’orrore diffusosi.

Perché, in mezzo a zombi travestiti da clown, crani pronti ad essere perforati e, ovviamente, abbondanti spargimenti di liquido russo, è evidente che l’intento dell’operazione sia quello di non prendersi troppo sul serio per poter fondere l’horror sanguinolento con l’azione del crime movie e l’umorismo da commedia. 

Curiosità: La frase di lancio del film è “Il fenomeno zombie di The walking dead incontra l’umorismo splatter di Attack the block”.

Inedito cinematografico, in Italia è approdato direttamente nel mercato dell’home video.