Impazza la zombie-mania. In serial televisivo The Walking Dead, giunto alla terza stagione è ormai un cult. Uno dei film più attesi del prossimo anno è World War Z, travagliata produzione ad alto budget con Brad Pitt e Mireille Enos al centro di un’apocalittica zombificazione di massa. Recentemente si è appreso che l’acclamata scrittrice canadese Margaret Atwood sta scrivendo a quattro mani con l’inglese Naomi Alderman un romanzo a base di zombie che sarà pubblicato un capitolo alla volta sul sito indipendente per scrittori creativi Wattpad

 

Questo duetto narrativo è decisamente insolito e stimolante. Margaret Atwood nella narrativa è un nome di riferimento a livello mondiale, finalista per ben 5 volte del prestigioso Booker Prize, da lei poi vinto nel 2000 con il romanzo L’assassino cieco. È anche una stimata autrice di romanzi di fantascienza, o narrativa speculativa, come Il racconto dell'ancella (vincitore del primo Premio Arthur C. Clarke) e i più recenti L'ultimo degli uomini e L'anno del Diluvio. Naomi Alderman è molto più giovane, ha scritto sinora tre romanzi (uno dei quali della serie Doctor Who) e si era già avventurata precedentemente in zona zombie in quanto creatrice del fitness videogame Zombies, Run!

 

Sul blog letterario di The Guardian le due autrici hanno raccontato di questa collaborazione, nata per cercare di stimolare e iniziare ai piaceri della lettura anche le nuove generazioni. La Alderman ricorda che la fascinazione per creature mostruose e fantastiche è qualcosa che ha da sempre affascinato le menti degli uomini e ha illustri precedenti anche dal punto di vista letterario. Infatti, fa notare, “chi ha scritto di streghe, mostri e incantesimi? Omero. E chi ha scritto di fate, maghi e fantasmi? Shakespeare.” 

 

Ma gli zombie, al di là di quello che possono dire e significare per noi viventi, possono anche essere presi non necessariamente sul serio, con un tocco più leggero. Aspettiamoci dunque una black-comedy in salsa horror tutta da gustare. La Atwood aggiunge che il significato di questa ossessione comune per gli zombi è una cosa che ha intrigato entrambe e invita a “non trattare con sufficienza gli zombie: essi hanno un senso più profondo, è solo che non lo sanno”.