Torno sereno, smetto di tremare e penso a mia figlia, accasciandomi sfinito, mentre i quattro di lato si allontanano.

L’uomo di fronte mi porge la mano e io bacio il crocifisso che ancora stringe tra le dita.

— Bravo. Sei stato coraggioso. Vedrai, ce la faremo! — Osservo la lunga tonaca nera ancora sporca, la stola bianca attorno al collo e il viso sereno.

— Grazie, prete! Prega per me, adesso!

Mi alzo e sento addosso gli sguardi, ma non saluto nessuno.

Chissà, forse un giorno riuscirà davvero a liberarmi. Lui non ha paura di me.

Starò meglio adesso. Riuscirò a riabbracciare mia moglie in fondo al corridoio e a casa tornerò il padre affettuoso e felice di un tempo.

Certo che lo sarò… per qualche ora, magari fino a domani, poi sarà ancora lo stesso.

La gente pensa che il male - questo male - non esista. Sono tutti convinti che sia un imbroglio, un’astuta menzogna.

Ma io, invece, me lo sento dentro ogni giorno e non mi lascia solo. Mai.