Ammettiamolo, noi horror fan siamo fieri del legame fra il nostro genere e il mondo dell'hard. Volete paragonarci con i frigidi fratellini? Non c'è confronto: gli scienziati della sf sono sempre troppo occupati con computer e formule e le poche donne che spuntano nei loro film sono vestite da capo a piedi, magari in latex e cuoio ma sempre ben attente a non far vedere troppa pelle.

Dei cuginetti della fantasy, poi, non ne parliamo nemmeno: stanno tutto il giorno a giocare con gli elfi nei prati in fiore, cantando noiose nenie su qualche anello e il loro ideale femminile è la bella ma pochissimo carnale Liv Tyler.

Noi horror people, di contro, le donne le amiamo polpose e nude. Le amiamo da morire. Le inseguiamo, le ri-prendiamo di dietro e di fronte, le adoriamo fuori e dentro. Le nostre attrici spesso hanno la quarta di seno e, guarda caso, mentre il mostro le insegue perdono il reggipetto e la maglietta si bagna per una provvidenziale pioggia (grazie al demonio!).

Inevitabile che fra hard e horror si sia da sempre stabilito un forte legame con registi, attori (e... ehm, attrici!) e tecnici che si alternano fra una produzione e l'altra.

L'esempio più recente è questo Dead Meat, pellicola diretta da Philip Cruz . La trama è quanto di più becero e gustoso per qualsiasi amante dello slasher puro: un gruppo di ragazze (definite letteralmente come "decadent cheeleaders", yum!) in viaggio verso una manifestazione sportiva rimane con l'auto in panne. Le nostre eroine in gonnella (con le pieghe e calzine corte, cosa volete di più?) decidono saggiamente (le vogliamo bone ma non troppo intelligenti, noi con le donne non ci parliamo) di tagliare per i boschi, a piedi.

Naturalmente troveranno rifugio in una capanna abbandonata e altrettanto giustamente due evasi piomberanno sul posto prendendole come ostaggi mentre le forze dell'ordine cingono d'assedio la casupola.

Ed è qui che la pellicola sprofonda (o emerge, a seconda dei punti di vista) in un morboso twist narrativo: scende la notte e Andre The Butcher irrompe sulla scena, un folle e mortale killer pronto a mietere anime per l'inferno e cucinare appetitoso chili con la carne delle sue vittime. Polizia, malviventi e cheerleaders dovranno allearsi per contrastare la mannaia di Andre Il Macellaio in un finale che viene descritto dal suo regista come "pom-poms gymnastics martial arts extravaganza".

Il tocco geniale in una pellicola che nasce di culto ancora prima di essere girata è la presenza del mitico Ron Jeremy, indimenticato attore porno "attivo" in particolare negli anni ottanta (fra le sue vittime ricordiamo le mitiche Ginger Lynn e Traci Lords, chiunque abbia vissuto la sua gioventù nell'edonismo reganiano non potrà fare a meno di ricordarle con amore). Ron, soprannominato The Hog, interpreta proprio Andre The Butcher, un ruolo che sembra pensato per il suo aspetto fisico.

Purtroppo, non sappiamo se qualche distributore italiano troverà il coraggio di regalarci questo gioiello...