In questi giorni è in libreria un nuovo volume della collana Gargoyle Books. Si tratta de L’inafferabile (Varney the Vampire; or, The Feast of Blood) secondo titolo della lunga saga di Varney il Vampiro.

A suo tempo la casa editrice Gargoyle aveva annunciato la pubblicazione di questa saga ma data la lunghezza dell’opera, sarebbe stata divisa in tre volumi. Il primo è stato pubblicato in marzo con il titolo Il banchetto di sangue e il terzo sarà in libreria il prossimo novembre con il titolo All’ombra del vesuvio.

Le avventure del pallido non-morto Sir Francis Varney e dei vari altri protagonisti furono pubblicate in Inghilterra a fascicoli settimanali dal 1847 al 1849. Le storie notturne e soprannaturali, con molta azione, erotismo e avventura, vennero lette continuativamente, per due anni circa, da migliaia di persone delle classi sociali più diverse. Un fascino che ancora oggi resiste al tempo grazie all'incredibile modernità seriale della trama che anticipa temi come il contagio di massa e le società segrete.

A tutt’oggi non si hanno precise notizie sull’autore dell’opera in quanto fu in un primo tempo attribuita a Thomas Preskett Prest,  autore londinese cui si deve il romanzo Sweeney Todd, the Demon Barber of Fleet Street, successivamente è emerso il nome di James Malcolm Rymer.

Per questo motivo sulla copertina sono indicati entrambi i nomi.

Gli autori: 

Thomas Preskett Prest (c. 1810-1879), è noto come poligrafo d'una certa fama nella Londra vittoriana di Dickens e dei penny dreadful (i romanzi popolari di argomento sensazionalistico). E’ stato considerato a lungo l’autore della serie di Varney il vampiro 

James Malcolm Rymer (?-1884), attualmente ritenuto dai più l'autore di Varney il vampiro, è un oscuro poligrafo, che arriva nella Londra vittoriana probabilmente dal nord dell'Inghilterra, e che collabora, utilizzando vari pseudonimi, al People's Periodical di Edward Loyd. Tra i suoi pseudonimi: Malcolm J. Merry e Malcolm J. Erryn. Di lui si sa con una certa sicurezza che passò alcuni anni negli Stati Uniti e che morì a Londra nel 1884. L'attribuzione a Rymer della paternità di Varney il vampiro è stata sostenuta in modo convincente per la prima volta da E.F. Bleiler nell'Introduzione all'edizione Dover (1972), sulla base di una serie di riscontri di tipo editoriale e stilistico.

Un brano:

<<.... il barone si chinò e sciacquò nell'acqua il pugnale dal sangue raggrumato che vi era rimasto depositato; quindi, asciugatolo accuratamente, lo infilò nuovamente nel fodero nascosto tra le pieghe del vestito. Rialzatosi, restò accanto al corpo con le braccia conserte, fissandolo in silenzio per alcuni minuti senza badare all'acqua che saliva e che già gli lambiva i piedi...

... Poi parlò con la sua solita voce, ed evidentemente era del tutto indifferente rispetto all'azione appena commessa.

«Devo eliminare questa carcassa che ora sembra priva di vita», rifletté, «perché la luna è sorta e, se i suoi raggi la illuminano, so per esperienza che cosa succederà: si rialzerà e andrà per il mondo, cercando di vendicarsi di me, e la sete di vendetta nei miei confronti diventerà a tal punto parte della sua natura, che riuscirà sicuramente a condurre a termine il suo proposito».... >>

La quarta:

Liberato da Varney, Charles Holland torna dalla fidanzata Flora Bannerworth e dallo zio ammiraglio Bell, dopo aver rinchiuso nella prigione sotterranea, dove era stato egli stesso tenuto, il villain Marchdale, destinato a perire miseramente sotto il crollo delle pareti della cella. Bannerworth Hall, ormai deserta dopo la fuga dei legittimi proprietari in un cottage non lontano, viene visitata da personaggi misteriosi, tutti in qualche modo legati a Sir Francis Varney.

Quando il dottor Chillingworth tenta di portare via il grande ritratto, somigliante allo stesso Varney, collocato nella camera da letto di Flora, viene aggredito e rapinato. Il medico chirurgo rivelerà, inoltre, di avere già conosciuto il vampiro a Londra: alla ricerca, con l'ausilio di un boia, di cadaveri su cui compiere esperimenti, aveva avuto l'impressione di resuscitare un criminale appena impiccato, lo stesso Varney.

La testimonianza è confermata dall'arrivo in scena del boia, che ricatta Varney, e dal racconto fatto da quest'ultimo a Charles Holland, che è riuscito a rintracciarlo: assieme a Marmaduke Bannerworth, il pater familias morto suicida, egli aveva partecipato a un'azione criminosa per recuperare un'ingente somma di denaro persa al gioco. ed era stato poi catturato e condannato a morte.

A Bannerworth Hall è nascosto probabilmente il denaro rubato, mai recuperato. Nuovamente inseguito dalla folla, Varney si rifugia nel cottage dei Bannerworth, stabilendo con loro un rapporto di reciproco rispetto, ma torna a scomparire, mentre Charles e Flora possono finalmente sposarsi.

Intanto, ad Anderbury, una cittadina di mare a circa venti miglia da Bannerworth Hall, fa la sua comparsa un misterioso e ricchissimo nobiluomo, il barone Stolmuyer di Salisburgo, che si prepara alle nozze con una bellezza del luogo, Helen. figlia dell'avida vedova Williams...

L’inafferabile. Varney il vampiro di Thomas Preskett Prest - James Malcolm Rymer (Varney the Vampire; or, The Feast of Blood)

Traduzione Chiara Vatteroni, Gargoyle, collana Gargoyle Books, pagg. 513, euro 16,00

ISBN 978-88-89541-46-3