Quando non ci sarà più spazio per le idee, i remake inizieranno a fioccare. La rivisitazione del famoso claim che lanciò Dawn of the dead sembra adattarsi molto bene alla situazione odierna dell’industria cinematografica. Tuttavia i toni diventano tragici quando anche nomi importanti sono a favore di questa tendenza.

Non molto tempo fa avevamo annunciato che il remake di Black Christmas (1974) era in fase di lavorazione (/notizie/1973/). La pellicola uscirà tra poco: a questo indirizzo è possibile visionare il trailer del film diretto da Glen Morgan e previsto per Natale.

Ogni volta che viene prodotto il remake di un capolavoro horror si resta perplessi. Sapere che addirittura il regista della pellicola originale lo considera un ottimo investimento ci fa perdere però ogni speranza di vedere rinnovato il nostro genere preferito.

In una recente dichiarazione rilasciata a Fangoria, un loquace Bob Clark si dichiara infatti contento di assistere alla rilettura del suo film datato 1974. Secondo il regista ci sono molte tematiche rimaste inesplorate nella trama originale, e che adesso possono essere approfondite.

Un esempio su tutti, la figura del serial-killer natalizio: scopriremo le origini del personaggio e i perché del suo comportamento. In più, al contrario di quanto avveniva con il film originale, stavolta si abbonderà con sangue e frattaglie – anche per soddisfare le richieste della Dimension.

In maniera molto chiara Clark afferma: “Per fortuna non si sta parlando di una copia fatta al carboncino della mia pellicola come avvenuto per Psycho di Gus Van Sant. Che spreco di celluloide che è stato”.

Senza commentare tali affermazioni, ricordiamo solo che il primo Black Christmas è stato il primo vero e proprio slasher della storia e che, grazie a una scelta stilistica ben precisa, la pellicola rimane di un’attualità sconcertante. Se tuttavia tali scelte sono state stravolte, quali potranno essere i segni distintivi di questo remake alla luce del fatto che sono passati più di trent’anni e sono stati prodotti innumerevoli prodotti simili?

E’ giusto concedere il beneficio del dubbio sul risultato finale. Ma nel caso di ennesimo “spreco di celluloide”, che Babbo Natale abbia pietà delle loro anime.