Al di là dei sempre opinabili gusti personali, non si può certo negare l’estrema importanza rivestita da persone come Robert Rodriguez, Quentin Tarantino o Roger Avary all’interno della cinematografia moderna. Si tratta di autori che, prima di ogni altra considerazione, hanno visto migliaia di pellicole e amano il cinema più di ogni altra cosa, e il loro apporto, costruito intorno a un mix di vecchissimo e nuovissimo, ha contribuito a svecchiare certi generi e portare nuovo interesse (e denaro) in ambiti che sembravano destinati a una lenta decomposizione. Ignorare questi elementi sarebbe insieme folle e presuntuoso.

È quindi con estremo piacere che accogliamo la notizia data da Coming Soon di un coinvolgimento di Rodriguez in una pellicola come Curandero. Il buon Robert ha scritto (dalla sua adorata base texana) la sceneggiatura per questa pellicola che doveva essere inizialmente diretta e interpretata da Carlos Gallardo (il protagonista di El Mariachi) ma che, nel consueto valzer degli incarichi, è finita nelle mani del filmaker venezuelano Eduardo Rodriguez.

Il “curandero” è figura comune in moltissime comunità messicane e del centro-sud america (ma, chiaramente, esistono curanderi anche nella tradizione della Santeria o Lukumi che dir si voglia): sorta di sciamano/mago bianco, cura il suo popolo con l’ausilio di erbe, radici e complicati riti magici volti in particolar modo al controllo e conoscenza degli spiriti totemici. Tutt’ora attivissimi e venerati come autentici leader spirituali in moltissime comunità, è ai curanderi che lo sprovveduto turista occidentale deve rivolgersi per intraprendere un serio approccio a peyote, radice della strega e mescalina.

Il film, girato in lingua spagnola e prodotto dalla Bad Egg Productions, avrà come protagonisti Sergio Acosta e Gizeht Galatea, con riprese da effettuarsi, chiaramente, in Messico: sarà il teatro magico e tenebroso di quello che lo stesso Rodriguez ha definito come il personale viaggio di un uomo nel cuore della magia. Effetti speciali (per la realizzazione di non meglio specificate creature) del sempre più onnipresente Patrick Tatopoulos. Uscita prevista entro la fine del 2005.

Cogliamo l’occasione per sottolineare la nostra personale contentezza nello scrivere notizie come questa: ci sono tematiche, atmosfere, traiettorie dell’horror ancora parzialmente inesplorate e dal grande potenziale espressivo, e film come questo Curandero o il russo Night Watch sono segnali estremamente positivi nei confronti di un “allargamento” degli orizzonti del genere al di fuori dagli orticelli americani e giapponesi che, per quanto ottimi, non possono e non devono rappresentarne l’intera realtà.