A giudicare dai nomi coinvolti nella pre-produzione, Scarecrow si preannuncia come uno dei lungometraggi più interessanti del futuro prossimo.

Soldi e organizzazione sono garantiti dalla Ghost House Pictures, la società fondata da Sam Raimi e Rob Tapert, sceneggiatura originale scritta da Todd Farmer (già visto all’opera in Jason X), rivista da Stuart Beattie (Collateral, La maledizione della prima luna, 30 days of night), e ora in mano a un nome che ha contribuito spesso alle pagine di Fangoria, Mark Wheaton.

La storia riguarderebbe una famiglia che decide di trasferirsi in campagna. I nostri comprano una fattoria in rovina e decidono di restaurarla e rimodernarla, riprendendo anche la coltivazione di girasoli. Ma ben presto il gruppo famigliare dovrà fare i conti con maligne forze soprannaturali che, visto il titolo del film, non esitiamo a immaginarci come sinistri spaventapasseri.

La pellicola verrà distribuita dalla Sony Pictures e segnerà l’esordio negli Stati Uniti per i fratelli Danny e Oxyde Pang, noti anche in Italia per la regia di The Eye e The Eye 2. È chiaramente il periodo di massima espansione per il cinema orientale horror che, dopo un primo periodo caratterizzato dalla divulgazione ed esportazione diretta di titoli, passa ora alla seconda fase della “colonizzazione”: la collaborazione di registi asiatici e case di produzione americane, con i filmaker “costretti” a operare un veloce processo di assorbimento di meccanismi e metodi di lavoro occidentali e del tutto estranei alle loro abitudini. Se per Hideo Nakata i risultati non sembrano essere completamente positivi, può invece darsi che per lo stile dei Pang Bros questo cambiamento giunga salutare.