Eccoci all'undicesimo, imperdibile, appuntamento con il fumetto cult The Cannibal Family, ideato da Stefano Fantelli e Rossano PiccioniEdizioni Inkiostro.

La storia si sviluppa attraverso episodi che raccontano il passato o il presente di Alfredo Petronio e della sua pazzesca famiglia di cannibali. Il lettore viene calato nel loro mondo surreale e intrigante, dove tra retroscena perversi, tra carne, sesso, sentimenti e ironia, la normalità viene riscritta secondo i loro bizzarri codici morali: vogliono ripulire il mondo dalla feccia umana. E lo fanno con la loro spassosissima etica cannibale, dunque versando fiumi di sangue e mangiando piatti decisamente particolari.

In L’alchimista, (Stefano Fantelli – Paolo Antiga) si racconta il presente di casa Petronio. E non ci si annoia mai. Mentre Sara, la nipotina adolescente di Alfredo, bella come un angelo e delicata come una spietata guerriera, sta portando avanti un sadico regolamento di conti con l’uomo che le ha sparato, suo fratello Gabriele sta combattendo una durissima battaglia contro la sua parte cattiva. E come in tutte le famiglie più unite, li riscopriamo legatissimi e indivisibili. Intanto Alfredo si sta occupando di Hannah e di come sconfiggere le sue paure. La salvò da piccola da un folle alchimista, alla ricerca della panacea universale. Ora lei è convinta che il suo carnefice non sia mai morto e stia riversando le sue pazzie su altri bambini.

In sottofondo la televisione ci racconta le solite panzane, un servizio dice che il cannibalismo è un’invenzione, che non è mai esisto, questo mentre i Petronio stanno consumando un banchetto pantagruelico d’assassini d’innocenti.

Torniamo invece al passato con Spettri, (Rossano Piccioni), eccezionale episodio di 30 pagine a colori.

Il giovane Alfredo è in Giappone, impegnato in una lotta assoluta. Piccioni ci regala un Petronio particolarmente tagliente, sia con la spada che con la lingua. I dialoghi sono brillanti, il ritmo è veloce. A noi arriva il piacere di veder combattere un guerriero ironico e divertente che fa scorrere litri di sangue, e lo fa benissimo. Massacri sempre in grande stile. I disegni sono bellissimi. Il colore accende le vignette intrise di sangue e riempie di luce e movimento i dettagli. Mentre il tratto scuro è duro e netto, di notevole effetto.

E poi Alfredo ha sempre fame. La sua carneficina nipponica continua…   

La differenza tra un buon lavoro e un’opera eccellente, come The Cannibal Family, sta nella cura dei dettagli.

Mai in questa favola nera troverete qualcosa di banale o fuori posto. Le ricostruzioni storiche sono dettagliate e precise. I protagonisti sono accuratamente studiati e ben realizzati, quanto i personaggi secondari, sempre caratteristici e perfettamente credibili dentro questo mondo surreale. La carne e il sangue sono ovunque. Nel fumetto regna un orrore visivo, molto splatter, che va a fondersi con situazioni ambigue e spesso sensuali e misteriose. La lettura offre inquietudine e sensazioni disturbanti, perché si raccontano le ombre di una normalità che nasconde devianze spaventose. E non solo quelle dei cari cannibali. Anzi, i Petronio, uniti da profondi affetti e dall'educazione del nonno, sono la cosa più vicina all'ordine quotidiano che troviamo in queste pagine.

Non bastasse, l’albo ha una spettacolare cover realizzata da Bill Sienkiewicz, artista di fama mondiale, dal tratto unico, che ha illustrato anche Batman, Spider-Man ed Elektra!

Ed in quarta di copertina, le succulente ricette di Alfredo Petronio!

Stupendo!