“Questo è il nostro decimo comandamento del metal”. Così Dani Filth, frontman dei Cradle of Filth, definisce The Manticore and other  horrors, che esce in occasione di Halloween per Peaceville Records.

Registrato fra le otto e le dieci settimane agli Springvale and Grindstone Studios da Scott Atkins, il decimo album della band, che  vuole essere un ritorno alle origini black-metal, è stato concepito come un bestiario in cui si susseguono storie di mostri, demoni personali, chimere ed entità ultraterrene che culminano nella figura della Manticora.

Dopo The Unveiling of O, brano strumentale in cui pianoforte e violini si mescolano creando un’introduzione trionfale, The Abhorrent arriva come un fulmine a ciel sereno. E’ infatti un brano crudo e aggressivo, con i suoi ritmi serrati e i cambi di tempo tipici del trash-metal.

For your Vulgar Delectation non è da meno. Con un ritmo di batteria punk, è forse il pezzo che più rappresenta la voglia di innovazione della band.

Un organo e il tipico urlato stridulo di Dani Filth introducono Illucitus, ma c’è poco da illudersi: le atmosfere gotiche a cui siamo abituati sono appena accennate;  i continui cambi di ritmo, la pausa scandita dal pianoforte e qualche coro poco incisivo fanno del brano un miscuglio non interessante.

Manticore, brano  incentrato sull’omonima figura mitologica, è il vero fulcro dell’album. La voce di  Dani Filth, che  si alterna nel growl, nello screaming e nel cantato pulito, ben si inserisce nella struttura symphonic -black metal.

Frost on her Pillow è il primo singolo estratto. Non a caso è un brano rappresentativo: una favola oscura narrata da un cantato clean su un riff davvero orecchiabile.

Huge Onyx Wings Behind Despair si caratterizza per l’intro rubato all’industrial, mentre il resto del brano si appoggia sullo screaming e sul ritmo serrato della batteria. 

Vampirismo e licantropia sono i temi di Pallid Reflection, una delle canzoni più melodiche di tutto l’album, dove i cori conferiscono un’atmosfera solenne.

Siding With the Titans è un brano mediocre, come Illicitus poco definito  e inquadrabile.

Succumb to This è l’ultima traccia dell’album prima dell’outro, in cui la voce femminile s’insinua molto bene nella struttura andando a stemperare i toni pesanti.

Il lavoro si conclude con Sinfonia, un brano strumentale gotico ed elegante, non particolarmente degno di nota.

The Manticore & other horrors è nel complesso un album senza infamia e senza lode, di certo non destinato a entrare nel firmamento del metal. Nel disperato tentativo di ripercorrere i fasti del passato, lascia l’ascoltatore confuso in una grande matassa di black metal, trash e un flebile goth.  La voce del frontman, che pare aver quasi del tutto abbandonato la connotazione stridula che lo ha reso celebre per preferire  growl e clean, è spiazzante e di certo non aiuta a digerire il tutto.  

Tracklist

1. The Unveiling of O

2. The Abhorrent

3. For your Vulgar Delectation

4. Illicitus

5. Manticore

6. Frost on her Pillow

7. Huge Onyx Wings Behind Despair

8. Pallid Reflection

9. Siding with the Titans

10. Succumb to This

11. Sinfonia