Prima di entrare in studio per il nuovo album che uscirà a settembre 2011, i Mandragora Scream partiranno per un tour di sei date in Russia e Ukraina con i Cradle of Filth. Horror Magazine ha scambiato con loro qualche chiacchiera, fra vampiri, fantasmi e... streghe?

Ciao Morgan, ciao Terry, benvenuti sulle pagine di Horror Magazine! E’ passato più di un anno dall’uscita di “Volturna”, state già programmando qualcosa per il prossimo disco?

Morgan: Si, abbiamo già iniziato le registrazioni del nuovo album che uscirà a settembre. Il 2011 sarà tutta una corsa fra il nuovo album, tour, festival, interviste ecc. mi sa che non avremo molto tempo per rilassarci.

Per il tour di “Volturna” avete diviso il palco con i The 69 Eyes e avete suonato in molti stati europei. L’Italia non è mancata, con vari festival, fra cui l’Heineken Jammin’ Festival e il Fantasy Horror Award. Com’è stato suonare in occasioni e paesi così diversi fra loro? Avete qualche aneddoto particolare legato a uno di questi viaggi?

Morgan: Che dire … non ci sono parole per descrivere un tour così perfetto sotto tutti i punti di vista. Dividere il palco con i 69Eyes è stata la cosa più interessante che ci sia capitata. L’Heineken Jammin’ Festival e il Fantasy Horror Award sono stati altri due momenti magici da non dimenticare assolutamente. Non c’è stata molta differenza nel  suonare in posti differenti perché ovunque siamo stati abbiamo trovato persone che ci hanno accolto con un calore infinito

Com’è avvenuto il passaggio dalla Nuclear Blast alla Lunatic Asylum?

Morgan: Non scenderò in particolari, non è il caso, è stato solamente un passo che doveva assolutamente essere fatto per la crescita dei Mandragora  Scream,  non potevamo rimanere ancorati li… dovevamo rischiare grosso per ottenere qualcosa, e noi da buoni vampiri amiamo il rischio!

Morgan, nel primo album, “Fairy Tales From Hell’s Cave”, del 2001, si narrava di un viaggio nell’Inferno dantesco in cui ti trasformavi in un novello Virgilio in versione strega. Puoi spiegare ai nostri lettori quali sono le suggestioni della Commedia che ti hanno maggiormente ispirata e che possiamo scorgere fra le liriche che per alcuni potrebbero risultare oscure? Ci sarà un seguito con le altre due cantiche o, perlomeno, col Purgatorio?

Morgan: Sono  molteplici i riferimenti ai vari gironi dell’inferno dantesco,

impossibile tentare di spiegarli in poche righe anche perché alcuni non riprendono esattamente personaggi della Divina Commedia ma trattano solo le tematiche affrontate da Dante nel suo viaggio. Molti di questi sono volutamente ermetici … e sono quelli che Terry e io adoriamo di più. Comunque fra quelli più palesemente comprensibili troviamo nel limbo “Little Zombies”, i bambini non battezzati; “Child Of The Moon” Paolo e Francesca, i suicidi “Brain Storm”, l’invidia “Angel Dust”, la lussuria “Starquake”. Sarebbe molto interessante poterne parlare in modo più approfondito ma ci vorrebbe troppo tempo. Un concept sul Paradiso? Lo trovo veramente improponibile, non fa parte delle nostre anime, forse in futuro il Purgatorio potrebbe avere qualche chance.

Per le liriche di “A Whisper of Dew”, del 2003, vi siete ispirati a un testo sul vampirismo dello studioso di letteratura spagnola Julio Angel Olivares Merino, con sui siete entrati in contatto a seguito dell’uscita del primo album. Ma anche il quarto concept, “Volturna”, del 2009, è incentrato su una storia di vampiri (la traccia “Breaking Dawn” è addirittura un omaggio alla celebre saga di Stephanie Meyer, e lo stesso titolo dell’album evoca noti siti toscani sfruttati anche dall’autrice statunitense). Morgan, puoi raccontare brevemente i soggetti delle due storie, i due diversi tipi di messaggio che volevi lanciare attraverso questi espedienti narrativi, cosa ti affascina del gotico classico e cosa dell’urban horror/fantasy attuale e - perché no? - raccontarci un po’ delle tue origini transilvane... 

Morgan: Mi stai chiedendo di scriverti una saga!? La storia di  “A Whisper Of Dew” è infinitamente lunga e piena di dettagli troppo contorti da poter accennare in due righe, ma finalmente posso dirti che siamo vicini a pubblicare il libro. Quando fu scritto il concept di “A.W.O.D.” fu scritto prima il libro che sarebbe dovuto uscire assieme al CD; per ragioni contrattuali dell’album, Julio, Terry e io decidemmo di non rischiare di perdere le edizioni quindi stiamo solamente aspettando delle tempistiche che purtroppo sono legate ad altre. Comunque sia, i messaggi sono molto differenti fra “A Whisper Of Dew“ e “ Volturna". Il primo narra di un amore forte che nasce a prima vista fra due vampiri a cui si interpone l’invidia atavica di una strega che tenta in ogni modo di distruggerlo. Direi un tema alla fine molto moderno che possiamo riscontrare in ogni singolo minuto, ora e giorno della nostra vita. L’invidia invincibile di persone che continua costantemente a distruggere molte coppie… e anche qui potremmo aprire un monologo senza fine perché il vero amore vince sopra ogni cosa … ma … va be’. 

Volturna … lo adoro, è il mio album preferito, nel quale realmente il brano “Breaking Dawn” è stato un omaggio alla saga di Stephanie la quale io stimo in modo assurdo perchè  è riuscita a far amare la nostra stirpe anche ai più inetti che vivono su questa terra! Non credi per questo meriti un rispetto assurdo? Non ci sono riusciti personaggi illustri in tutti questi anni! Comunque la sostanza di “Volturna” parla di un viaggio che io ho fatto a Sovana, vicino a Volterra. Mentre percorrevo le “Vie Cave” sono finita in una specie di trance... nel quale ho vissuto attraverso gli occhi di mio padre (apparso all’improvviso in questa mia visione  dall’aldilà ) una storia assurda. Non sto a narrarti la storia che poi sarebbe il concept di Volturna, ma ti dirò che il suo contenuto spiega quanto sia impossibile, alla fine, sfuggire a un amore destinato. Se viene percorsa una strada alternativa a quella “giusta” / “destinata” ci possiamo ritrovare a vivere strade parallele alla nostra ma che porterebbero solamente a distruzione. Hai presente il film “The Butterfly Effect”?… proprio così.

All’interno del concept di “Volturna”, come si collocano le cover di “Bang Bang” e di “Fade to Grey”?

Morgan: ahahah infatti non si collocano !!!

Anche la storia di “Madhouse”, del 2006, ruota intorno a un concept: un’adolescente entra nel mondo delle ombre a seguito di un tentativo di suicidio avvenuto all’interno di un manicomio. Sia per gli incontri che per le scoperte che fa, sarà facile decidere di restare ‘sospesa’. Anime che intraprendono viaggi danteschi, vampiri, fanciulle in coma... lo stato indefinito fra la vita e la morte pare sia l’aspetto che più vi affascina del mondo dell’occulto.

Morgan: Sono nata da sangue moldavo e cresciuta  nel bel mezzo di libri alchemici, sedute spiritiche, decadentismo, in pratica crescendo, cercando di comprendere quale fosse il senso della vita e della morte e il confine che  le “divide”. Ho continuato a crescere tormentando la mia anima da corrodenti perché irrefrenabili guerre dell’anima… Quindi di che cosa mai avrei dovuto scrivere? Non sopporto ammassi di carne che si muovono sul pianeta senza un perché; quelli mi servono per colazione!; )

Sia l’artwork che i videoclip sono estremamente curati e professionali a partire soprattutto proprio da “Madhouse”, che avete rieditato in “Dragonfly” abbinandolo a un DVD. A chi vi affidate per questi aspetti della produzione? Come dirigete i lavori? Come nascono le idee?

Morgan: Sono io che mi occupo di  artwork, montaggio video ecc. non mi piace affidare ad altri ciò che deve esprime i Mandragora Scream  non potrei mai, l’unica persona alla quale permetto ogni cosa è Terry. Le idee nascono nei momenti più impensabili, ma non posso svelarli; )

I Mandragora Scream nella figura del chitarrista hanno, per così dire, un ‘corista’ d’eccezione. Terry, tu hai un curriculum di tutto rispetto. Hai studiato canto jazz e moderno, chitarra e pianoforte al Conservatorio, sei interprete e responsabile della direzione vocale dei musical della Rockopera (fra gli altri Jesus Christ Superstar, che ti vede nel ruolo di Judas; Joseph e la strabiliante tunica dei sogni in technicolor, per cui hai lavorato con Claudio Insegno, Rossana Casale, Ivan Cattaneo e Antonio Angiolillo; Black to Beatles; Sì, viaggiare, etc.). Hai vinto il Festival di Ariccia e sei stato vocal trainer di Giorgio Panariello, e tanti altri progetti musicali... Tempi ed esigenze sono difficili da conciliare? Cosa la tua personalità cerca e prende in una determinata sfera artistica e cosa in un’altra?

Terry: In effetti non è facile gestire tempi ed esigenze, spesso devi fare delle scelte e rinunciare anche a situazioni interessanti. Il progetto Mandragora Scream ha la priorità su tutto, ma quando non siamo in tour riesco, facendo “i salti mortali”, anche a portare avanti altri lavori. E’ una sorta di esigenza oltre che una continua sfida… C’è qualcosa dentro di me che mi spinge sempre a creare e a cercare di sperimentare qualcosa di nuovo ed è come se la mia anima avesse bisogno di nutrirsi di sogni e poi di esprimerli attraverso la musica. Più che un prendere, credo che la mia anima voglia semplicemente manifestarsi mettendomi quindi in connessione con il “ Divino”…

Terry, hai mai pensato di unire le tue due principali passioni e mettere in scena un musical incentrato su un concept dei Mandragora Scream?
Foto di Valeria Gnarini (www.valeriagnarini.it)
Foto di Valeria Gnarini (www.valeriagnarini.it)

Terry: Questa idea aleggia nell’aria da molti anni e sicuramente lo faremo! Già il nostro secondo disco “A Whisper Of Dew” è basato su una storia scritta da Julio Angel Olivares Merino ed è stato concepito proprio come un musical; all’interno del libretto infatti, all’inizio di ogni brano si trova il nome del personaggio che dovrebbe interpretarlo. Proprio l’anno scorso abbiamo parlato con il nostro amico Julio di un nuovo progetto da mettere in scena, occorrerebbe però che una casa produttrice si interessasse a un tale progetto visto che richiederebbe un impiego non indifferente di energie e capitali.

Come si sviluppa il processo di composizione? A quanto so Terry si occupa più che altro delle musica e Morgan dei testi, ma da dove partite solitamente? Da un’idea musicale su cui poi sviluppate il resto? Da un’idea generale del concept? Uno stile? Come procedete nell’abbinare i suoni, i rumori, i colori e le suggestioni all’idea verbale che finirà sulla traccia?

Terry: Non c’è un unico processo compositivo, il percorso non è mai lo stesso e non è detto che si parta sempre dallo stesso punto, ma una cosa te la posso dire con certezza: quando ti arriva l’ispirazione ti senti invaso da una potente energia e da una gioia profonda e non puoi fare a meno di metterti a scrivere. A volte partiamo da un concetto nelle nostre menti per poi tradurlo in musica, altre volte da un riff di chitarra o un suono creato con alcune nostre macchine. Il più delle volte però il brano suona già in testa completo di tutto l’arrangiamento, è una folgorazione. C’è però un elemento segreto nel legame alchemico fra Morgan e me ma non posso certo svelarlo qui, ti dirò solamente che va ricercato fra le pagine della “kabbalah”… 

Terry, le musiche per il palcoscenico e il grande schermo influenzano sicuramente i tuoi lavori e lo si percepisce sia da certe strutture dei brani che dal gusto per l’orchestrazione. Quando mostri sacri del soundtracking decidono di scrivere canzoni popular risultano in definitiva molto ‘teatrali’ (penso, fra le tante, a “Run Man Run” di Ennio Morricone da “La resa dei conti”). I brani dei Mandragora Scream si prestano molto alla ‘pittura sonora’, alla rumoristica e all’utilizzo di samplers. Come lavori in questo senso (sia dal punto di via dell’idea che da quello delle apparecchiature)?

Terry: Sono molto legato alle musiche di Ennio Morricone, mio  idolo incontrastato, direi che fanno parte del mio DNA! Inoltre devo dire che sono cresciuto ascoltando e suonando brani dei gruppi prog-rock degli anni settanta, dai King Crimson, Yes, ELP, fino ai Genesis di Peter Gabriel.

Mi piace l’ idea della ‘pittura sonora’, ti ringrazio! Credo che rispecchi fedelmente le nostre intenzioni. Ci piace accompagnare l’ascoltatore in un viaggio dentro un quadro, un film o  un sogno... ci piace sperimentare tramite l’uso dei samples (campionamenti audio) spesso creati da noi e rielaborati con macchine esterne al computer, quelle che in gergo tecnico vengono chiamate ‘autboard’ cioè compressori, delays, equalizzatori, preamplificatori non sottoforma di plug-in (software) per il pc ma come unità fisiche (hardware) dotati di circuiti con valvole vere!!!  

Spesso il gotico viene associato all’Epic, al Power e al Progressive metal. Voi siete semmai più vicini, come genere di contaminazioni, ad altro: commistioni con la colta e reminiscenze classiche (talvolta addirittura con la lirica), dualismo timbrico fra sezioni acustiche ed elettriche, largo spazio alle tastiere, brani spesso assai lunghi e strutturati in modo vario, arrangiamenti dinamici, utilizzo del concept album, esplorazione del suono, successioni armoniche non standard... è il progressive rock britannico dell’epoca aurea!

Morgan: Be’, non male come definizione! Perché no!? Diciamo che in realtà noi componiamo ciò che le nostre antiche anime ci dettano e scriviamo di reminescenze che non ci abbandonano mai; reminescenze provenienti da altre epoche. Tutto qui.

La contaminazione e la sperimentazione nell’ultimo album si spingono fino all’Industrial, tanto da far avvertire certe interpretazioni di Morgan quasi come una sorta di Marilyn Manson in gonnella. Quali sono le suggestioni dell’ultimo decennio che più vi hanno affascinano?

Morgan: Marilyn Manson?! Mi piace questa similitudine, ne sono onorata. Sono le sonorità, gli stili ed altro nella musica che ci affascinano ma la cosa importante è che sono solamente una scintilla per capire come realizzare al meglio le nostre idee.

La timbrica e la tessitura di Morgan sono senza ombra di dubbio evocative e particolari, inusuali, per il genere e lo stile a cui sono rapportati, se proprio dovessimo fare un paragone (solitamente li trovo fuori luogo, ma giusto per dare un’idea ai lettori distratti...), userei il nome di Marianne Faithfull, piuttosto che quello di Tarja Turunen. Morgan, che consigli daresti a una giovane cantante che deve partire, sì, dai modelli, ma sviluppare un proprio stile? C’è una strada giusta per crearsi una firma vocale (al di là del talento innato)?

Morgan: Be’, sicuramente la cosa da evitare come la peste ma che purtroppo molti fanno è iniziare imitando qualcun altro, questo perché se prima non si ha una forte conoscenza di quello che è realmente la propria voce, com’è il suo suono reale, il colore, la tessitura ecc. incorriamo quasi inevitabilmente nel creare grossi danni alle corde vocali. L’iter giusto per incominciare è scegliere accuratamente un buon insegnante (che non è facile da trovare; cantare bene non vuol dire saper insegnare altrettanto bene) dopodiché quando si hanno ben chiare le proprie possibilità, la conoscenza delle caratteristiche della propria voce ecc allora possiamo anche ispirarci a un modello… ma con tecnica. 

Quali sono le influenze orrorifiche (film, libri, fumetti, serie TV, altre band, figure leggendarie, etc.) che più riempiono il vostro background?

Morgan: sono moltissime, per quanto riguarda sia libri che film, la maggior parte sono decadenti, romantici ma allo stesso tempo passionali come: Wilde, Baudelaire, Shakespeare, Bram Stoker, Mary Shelley, Lord Byron, Edgar Allan Poe, serie televisive: Lost, Dead Like Me, Dexter, Alias, Six Feet Under, Twin Peaks. Come gruppi musicali?! Sono davvero, davvero parecchi… Vediamo… ti dirò quelli che ascolto di più: Muse, HIM, Marilyn Manson, Dare, Bruce Springsteen, Elvis, una valanga di country e musica degli indiani d’America. Sono molto amante delle figure leggendarie … di molte… ma quelle  che in assoluto amo di più sono Morgana, Merlino e Giovanna D’Arco.

Morgan, sei finalmente su un magazine di cultura horror/gothic/dark generale, neppure un magazine semplicemente metal. Oltretutto il magazine è co-curato da una donna, quella che giustappunto ti sta intervistando. Sei libera di dire tutte le ‘stranezze’ che vuoi, per quanto forse a volte convenga ‘tacere’...; ) Sei più affascinata dalla stregoneria di tipo nordico, wiccan o dall’Alta Magia cabalistica di derivazione ebraica? Ti sei creata con gli anni una tua particolare visione del cosmo e della magia o preferisci rifarti ai credi e alle leggende millenari (mi riferisco anche alla cultura dell’est che ti vede legata al mondo del vampirismo). Credi nella reincarnazione, nella cartomanzia, nell’astrologia, in qualsiasi altra branca del paranormale? Insomma, sfogati!

Morgan:  Ahahahah qui si che si tocca un argomento veramente interessante!!! Molti magazine hanno cercato già da tempo e in tutti i modi di capire… da che parte sta Morgan? Molti sono i credi e molteplici le scuole di pensiero, ma anche se sono tante le vie della “stregoneria” se così vogliamo chiamarla, alla  fine tutte le pratiche “magike” si dividono solamente in due sentieri: “Il Sentiero Della Mano Sinistra” e “Il Sentiero Della Mano Destra.”

Per molto tempo ho praticato entrambe le vie per comprendere al meglio ciò di cui la mia anima aveva bisogno per crescere e tutt’ora posso spaziare dall’una, all’altra come voglio ma la vera scelta l’ho fatta  esattamente 1 mese fa; e ovviamente in questo caso … è bene tacere; )!!! Credo fermamente nella reincarnazione perché ne ho avuta la conferma più di una volta con persone a me molto vicine. Credo sia nella cartomanzia che nell’astrologia ma credo ancora di più nella metafisica, nella fisica dei quanti, nell’ “Effetto Farfalla” e in altre cose che preferisco non rivelare.

Il paranormale ? Be’, sono anni che parlo con i morti, come potrei non crederci ? Con me e Terry ne abitano 8, tra cui una splendida bambina bionda di sette anni… la adoro !!!

Dato che ci troviamo su un Magazine online, potenzialmente letto da ascoltatori lontani anni luce dai famigerati ‘migliori negozi di dischi’, avete qualche spazio web da consigliare per raggiungere velocemente i vostri lavori? IBS, iTunes, Amazon...

Certo, ti posso dire che tutti i nostri lavori saranno disponibili su I Tunes tra una ventina di giorni grazie a un accordo che ilnostro management ha chiuso con Believe Digital, mentre tutti i nostri Lavori “fisici” li puoi trovare su www.gattimusic.com. E’ la via piu semplice e indolore.

Tengo anche a ricordare la nostra pagina ufficiale su Facebook, vera linfa e scambio di informazioni tra noi e la gente che ama i Mandragora Scream (www.facebook.com/pages/Mandragora-Scream/13670432701) e Reverbnation, Myspace, Twitter e vampiresfreak.com

Ho letto che presto entrerete in studio per le registrazioni del nuovo album, ma che prima effettuerete un tour nientepopodimento che con i Cradle of Filth. Cosa vi aspettate da questa esperienza?

Morgan: non so dirti con esattezza … ma so che sarà meravigliosa.

Altre novità? Collaborazioni, progetti paralleli...

Terry: un bel po’ di cose in pentola! Tour in Russia, America, Europa, e fino a qualche giorno fa anche il Giappone, ma dopo la tragedia… Ci saranno anche collaborazioni con nomi importanti e ampliamenti della nostra produzione, ma non posso svelare troppi segreti…

Grazie mille ragazzi, speriamo di avere presto vostre notizie. Un saluto per i lettori di Horror Magazine?

Attenzione alle conoscenze che fate …ci sono molti vampiri in giro anche se non lo sembrano… e non solamente di notte!

I Mandragora Scream vengono fondati a Lucca nel 1997 dalla cantante Morgan Lacroix; dopo un primo demo, nel 2000 entra nella band il cantante, chitarrista e compositore Terry Horn, e la band debutta con l’album “Fairy Tales From Hell’s Cave” (Nuclear Blast, 2001). Nel 2002, i Mandragora Scream pubblicano “A Whisper of Dew”, sempre con la tedesca Nuclear Blast. Il concept alla base del disco narra una storia di vampiri scritta da Julio Angel Olivares Merino, letterato e scrittore horror spagnolo. Il terzo album, “Madhause” (2006), viene pubblicato invece dalla Lunatic Asylum Records. Nel 2007 esce il CD/DVD “Dragonfly”, che include video, tracce rimasterizzate e inediti. A marzo dello stesso anno la band pubblica il singolo "Jeanne D’Arc". Il 2009 vede l’uscita del loro quarto album “Volturna” che, fra atmosfere gothiche e Industrial, torna a parlare specificamente di vampiri con un chiaro richiamo, a partire dal titolo del brano "Breakin' Dawn", alla saga della Meyer. Il 2010 vede la band impegnata in un tour europeo con i The 69 Eyes, che culmina con l’esibizione al primo “Fantasy Horror Award”.

DISCOGRAFIA

Studio

Fairy Tales From Hell’s Caves (2001)

A Whisper of Dew (2002)

Madhouse (2006)

Volturna (2009)

DVD

Dragonfly (2007)

Singoli

Jeanne D’Arc (2007)