“Il vero racconto ‘weird’ ha qualcosa in più di un omicidio segreto, di ossa insanguinate o di una forma avvolta in un lenzuolo che sferraglia catene come vuole la regola. Dev'essere presente una certa atmosfera di angoscia e di inspiegabile paura nei confronti di forze esterne e sconosciute; e ci dev'essere un'allusione, espressa con una serietà e una portentosità che si addicono al soggetto, a quella che è la concezione più terribile del cervello umano: una maligna e particolare sospensione o sconfitta di quelle leggi fisse della Natura che sono la nostra unica salvaguardia contro gli assalti del caos e dei demoni dello spazio inesplorato.” (H.P. LOVECRAFT)".

Nel buio sussurrante delle lande remote della letteratura weird, emerge una nuova luce, una nuova voce che risuona tra le pagine di Weird, la rivista-contenitore in formato tascabile della Dagon Press. Rispetto al suo predecessore, Zothique (che in ogni caso continuerà ad uscire e non verrà sostituita da Weird), Weird si distingue per un'ambizione chiara e decisa: raccontare storie, e solo storie. È un'ode alla narrativa weird, sia classica che moderna, proveniente da ogni angolo del globo, che trova rifugio all'interno di questo nuovo tempio dell'oscuro. Qui, la narrativa si tinge di toni gotici, fantasiosi, e soprannaturali, immergendo il lettore in un vortice di terrore e meraviglia.

Tra le pagine ingiallite, si ergono dei monumenti alla penna umana, opere dimenticate ora riportate alla luce per il piacere dei moderni adepti del weird. Il Demone del Deserto di William Howitt è un racconto gotico che squarcia il velo tra la ragione e la follia, trascinandoci giù nel baratro di un'anima corrotta dall'abisso. Mentre Il Rinnegato di John Metcalfe (apparso in una storica antologia della Arkham House) ci getta nell'abisso di un'inquietante metamorfosi umano-animale, risvegliando i nostri peggiori incubi. Il Prato di Bez di Ivan Turgenev ci trasporta nell'Altrove, in una dimensione dove il folklore russo si fonde con la fantasia rurale in un turbine di meraviglie e terrore. Un racconto che sembra anticipare il folk-horror. La Storia dei Sette Demoni di Frank R. Stockton è poi un gioiello di satira e mistero che risplende nelle pagine di "Weird". In questo racconto, ambientato in un piccolo villaggio, una singolare predicazione scatena una serie di eventi incredibili e divertenti. Il prete del villaggio, con la sua dichiarazione eretica che ogni donna è posseduta da sette diavoli, getta la comunità in uno stato di sconcerto e confusione. Ciò che segue è una commedia umana di proporzioni epiche, dove gli abitanti del villaggio si dividono in fazioni, dibattendosi sull'assurda affermazione del loro pastore. Attraverso il velo sottile che separa il nostro mondo da quello ignoto, Frank Belknap Long, storico scrittore del giro della leggendaria rivista Weird Tales e amico di Lovecraft a cui si è ispirato per la sua produzione (anche se di idee politiche opposte in quanto marxista a differenza del conservatore HPL), ci guida invece in un viaggio straordinario con il suo racconto Quando le Piogge Arrivarono. Qui, ci immergiamo in un universo alieno, popolato da creature estranee e paesaggi surreali, dove l'umanità è un'outsider, un intruso in un regno che non capisce. Spazio poi anche alla narrativa italiana. Nel suo racconto Madre delle Ceneri, Paolo Sista (membro del gruppo Telegram Lovecraft Italia che periodicamente pubblica le antologie di racconti lovecraftiani Strani Aeoni) si erge come un custode dei segreti dell'oscurità, un cantore delle ombre che danzano nel buio della notte. Si tratta di una storia macabra con protagonista un becchino che ci parla del culto della Quarta Madre (Mater Cinerum). Che il suo omaggio a De Quincey e Dario Argento risuoni per sempre nell'eternità, come un'eco lontana dei demoni che popolano i nostri sogni più oscuri. Come un moderno alchimista, Sista trasmuta l'orrore e la bellezza in una miscela irresistibile, sospingendo il lettore in un vortice di emozioni contrastanti. Emiliano Federico Caruso, con Il sepolcro di Ghar’strag, ci trasporta in mondi distorti e inquietanti, rivelando i segreti più nascosti dell'animo umano.

Ma Weird non si limita a proporre solo i racconti: troviamo nel volume anche dettagliate schede biografiche che rivelano le vite oscure e gli strani destini dei loro autori. In questo, la Dagon Press si erge come custode di un patrimonio letterario dimenticato, risvegliando antiche voci nell'eco dei tempi moderni. In conclusione, Weird della Dagon Press è molto più di una semplice rivista: è un portale verso mondi nascosti e realtà alterate, un viaggio attraverso le pieghe dell'ignoto, dove il terrore e la meraviglia si fondono in un'esperienza letteraria unica e indimenticabile.