Quando si parla di film maledetti, i fan del cinema horror sono sempre un po' cauti. Quale migliore pubblicità, per un film di genere, che spargere la voce di una vera maledizione attorno al film? Ci sono film come Poltergeist, la cui cattiva fama di incidenti e morti misteriose si dimentica in fretta per lo strepitoso successo. Altre pellicole, come Brivido di Stephen King, sono nate sotto una cattiva stella e probabilmente ci resteranno. Oltre allo scarso successo commerciale, la produzione venne funestata da incidenti anche tragici: il direttore della fotografia Armando Nannuzzi perse un occhio.

Sembra però che ogni film sull'Anticristo debba causare un sacco di guai agli attori e alla produzione. Basta pensare al Presagio di Richard Donner. Sul set aleggiava un'atmosfera malefica e malsana. Le sensazioni di preoccupazione si trasformarono in paura quando Gregory Peck scampò per un soffio a un attentato dell'IRA in un ristorante londinese che era solito frequentare: morirono sei persone. Lee Remick dovette ricorrere al sostegno di uno psicologo per superare l'angoscia causata dalla lavorazione.

Adesso anche Omen 666, remake del film del 1976, sembra colpito da una simile maledizione. La troupe ha subito un'intossicazione alimentare di origine sconosciuta: le analisi hanno escluso ogni ipotesi di contaminazione del cibo. Uno strumento di misura utilizzato durante una ripresa ha raggiunto il valore "666". E come se non bastasse, sviluppando alcune foto di scena di Pete Postlethwaite sarebbero apparse delle misteriose tracce scure a forma di lancia vicino alla testa dell'attore. Chi ha visto il primo film sa che non si tratta affatto di un buon segno.

Un'idea ce l'abbiamo. È segno che, a un paio di settimane dal debutto mondiale del film, non sanno più cosa inventarsi per promuovere l'ennesimo remake.