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Storie del Necronomicon
5 su 5
di Max Gobbo
2015, Tabula Fati
Chi commissionò al pittore Ben Yokhai nel 1893 il misterioso dipinto che nel corso del tempo s’è guadagnato una fama fra le più sinistre? Qual è il contenuto innominabile del diario rinvenuto accanto al corpo senza vita dello scrittore Robert Ervin Howard nel giugno del 1936? E infine, cosa ha scoperto di tanto spaventoso il giornalista americano Jack Shepherd?Queste e altre domande troveranno risposta nelle pagine di questo libro che, partendo dal ritrovamento del più aborrito dei distici, narra degli abominevoli segreti che si celano oltre le nebbie impenetrabili dello spazio e del tempo che da sempre avvolgono il Libro dei morti.
LeggiStuck: intrappolati nell'oscurità
4 su 5
di Stefano Fantelli
2022, Cronenter Films, 2022
Quegli esseri che sembravano usciti da un film dell'orrore erano fradici di sangue. Il rumore che Sara sentiva era quello delle loro bocche, era il rumore di carni morte strappate, era il rumore viscido degli intestini che una delle due creature stava tirando via con forza dal ventre squartato di quel corpo senza vita
LeggiOltre il mondo
4 su 5
di Daniele Corradi
Jouvence, 2021
L'uomo senza ombra
3 su 5
di Colin Wilson
Man Without a Shadow, 1963, Carbonio Editore, 2020
Imago Lux
5 su 5
di Adriano Angelini Sut
2020, Edizioni Ensemble, 2020
Non so davvero perché ho deciso di raccontare questa storia. Probabilmente per non impazzire. E forse perché ho bisogno di mettere ordine. Nella mia testa, ma anche in quella cosa che oggi tutti negano di avere: l’anima. La mia anima ha bisogno di ordine. Non si può più accettare di vivere nel caos. Il grande tiranno è chi ci ha fatto credere di non avere un’anima. È lo stesso tiranno che ha convinto il mondo della sua inesistenza. Di essere soltanto frutto della fantasia di sacerdoti amanuensi. Lo hanno chiamato in vari modi, nei secoli, nei millenni. Ma è sempre e solo lui. Il Grande Parassita. Il Divoratore di Anime.
LeggiIl ragno del tempo
4 su 5
di Maico Morellini
2020, Providence Press, 2020
"Avvicinarsi alla villa fu come abbandonare un mondo ordinato in favore di una dimensione meno organica, più casuale. Le torri, osservate da vicini, avevano elementi che le accomunavano una all'altra eppure quelle stesse caratteristiche finivano con il disturbare. Angoli sgraziati, asimmetrie, false colonne: sette stili architettonici differenti ma simili, troppo simili, nelle imprecisioni."
LeggiSpaghetti western. Freak Show
5 su 5
di Paolo Di Orazio
2020, Watson, 2020
E allora urlavano, urlavano, sputavano mostrando denti marci e lingua tappezzata di panna gialla o puntini neri, imprecavano nella loro rutilante dislessia da orchi delle caverne, si pisciavano addosso o altro per dispregio, senza riuscire a turbare i compagni addormentati ormai avvezzi a quelle intemperie disperate nella duplice prigione di carne e di mattoni.
LeggiDebbi (la strana) e le avventure oltranziste nel ventre della balena Ginger
5 su 5
di Paolo Di Orazio
2018, Cut-Up Publishing
Non c'è modo di scendere, da questo viaggio, e non posso fermarmi. Ogni tanto guardo fuori e indietro, verso il film che mi circonda, che scorre senza freni, non c'e niente da fare, io sono sola, non sono morta, non sono viva, non sono niente in particolare.
LeggiVoci della polis
5 su 5
di Maico Morellini
2016,
Dopo cinque ore il parco si era trasformato in un mattatoio. Ovunque l'ospite guardasse c'erano morte e sangue. Donne, uomini, bambini, vecchi. Il mondo attraverdo gli occhi del Dissonante conosceva solo dolore e sofferenza.
LeggiBlack & Why? Comic Book of Dead
5 su 5
di Paolo Di Orazio
2015, Cut-Up Publishing
Credo nei corpi che bucano la luce. Credo che la nostra ombra sia la prima proiezione della raffigurazione teatrale dell'uomo. Credo che la luce sia interiore e non esteriore. Credo che le nostre ossa siano tubi al neon dove dentro scorre l'anima che ci accende o spegne a stagioni alterne.
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