Trama: In apparenza mite agricoltore di Plainfield, Ed Gein è, in realtà, un feroce assassino che, ossessionato dal ricordo della madre defunta, uccide donne da lui definite peccaminose per poi ricavare, dai corpi senza vita, abiti, oggetti per arredare la casa e carne da cucinare.

Perché vederlo: Nato nel 1906 a La Crosse, nel Winsconsin, ma vissuto a Plainfield, Edward Gein morì, nel 1984, all’ interno di un istituto psichiatrico, senza essere mai stato condannato a morte perché giudicato malato di mente. Ispiratrice degli assassini protagonisti di Psycho (1960) e Non aprite quella porta (1974), la sua vita viene ripercorsa in maniera piuttosto fedele da Chuck Parello – già regista di Henry 2: Portrait of a serial killer (1998) – tramite questo lungometraggio sceneggiato nel 2000 dallo stesso Stephen Johnston che, in fatto di assassini realmente esistiti raccontati su celluloide, ha collaborato anche allo script di Ted Bundy (2002) di Matthew Bright.

Lungometraggio cui, senza abbandonarsi al gratuito blood ‘n’ gore, il regista attribuisce un taglio quasi documentaristico (pensiamo solo alle immagini di repertorio poste in testa e in coda alla pellicola), descrivendo il personaggio soprattutto dal punto di vista psicologico e ponendo in risalto la sua ossessione per la madre morta, fanatica religiosa che gli aveva inflitto una ferrea educazione.

Personaggio di cui, di conseguenza, viene accentuata la solitudine di uomo emarginato, destinata a sfociare nell’ interesse per il cannibalismo, i cacciatori di teste e gli esperimenti svolti dai nazisti; man mano che ci viene proposto anche nell’inquietante sequenza in cui, travestito con le pelli di una povera donna uccisa, esce di casa, nel pieno della notte, per ululare sotto la luna piena.

Ed è lo Steve Railsback che concesse anima e corpo a Charles Manson nel tv movie Bel Air – La notte de massacro (1976) di Tom Gries a regalarci in maniera eccellente la figura dell’individuo che, vittima della società e, di conseguenza, generatore di vittime, nasconde dietro l’insicurezza e la timidezza tutta la ferocia di uno dei più tristemente celebri maniaci della cronaca nera mondiale.  

Non a caso, nel 2001 si è aggiudicato presso il Fantafestival di Roma il premio per il miglior attore proprio per questa operazione, capace di costruirsi quasi esclusivamente sui dialoghi senza annoiare lo spettatore.

Curiosità: La vita del macellaio di Plainfield venne raccontata in precedenza in Deranged (1974) horror rurale realizzato da Jeff Gillen ed Alan Ormsby, tendente, però, a romanzare la storia (tanto che nel film lo psicopatico si chiama Ezra Cobb).

Tra i vari lavori svolti nel mondo cinema, prima di passare dietro la macchina da presa il regista Chuck Parello ha recitato ne Lo sbirro, il boss e la bionda (1993) John McNaughton.

In Italia il film è approdato direttamente nel mercato dell’home video, nel 2003.