Trama: Haddonfiel, Illinois. Il maniaco omicida Michael Myers, colpevole a soli sei anni dell'uccisione della sorella, evade adulto dal manicomio criminale, per poi dedicarsi, con il volto coperto da una bianca maschera, allo sterminio di alcuni teen-ager nel corso della notte di Halloween; mentre il dottor Sam Loomis, che da sempre lo aveva tenuto in cura, si mette sulle sue tracce per fermarlo prima che uccida anche la giovane baby-sitter Laurie, presa d'assedio in casa.

Perché vederlo: Inizialmente intitolato The babysitter murders e vincitore del Festival di Avoriaz, è il film che non solo fece conoscere al grande pubblico, nel 1978, il nome del maestro del genere John Carpenter, anche autore della mitica colonna sonora, ma diede ufficialmente il via al filone slasher, già precorso da titoli come Reazione a catena-Ecologia del delitto (1971) di Mario Bava e Black Christmas-Un Natale rosso sangue (1974) di Bob Clark, in seguito definitivamente delineato, nei connotati, dalla saga di Venerdì 13. Senza alcun dubbio, si tratta del capolavoro del regista americano, nonché uno dei più riusciti horror thriller della storia del cinema, ispirato sia ai primi lavori di Dario Argento (non a caso, il tema principale della soundtrack risulta profondamente debitore nei confronti di quello gobliniano che ha reso grande Profondo rosso), che a La cosa da un altro mondo (1951) e Psycho (1960). Del resto, al di là del fatto che Sam Loomis fu anche il nome del personaggio interpretato da John Gavin nel classico hitchcockiano, nei panni della protagonista Laurie troviamo una esordiente Jamie Lee Curtis, figlia proprio della Janet Leigh che periva sotto la doccia per mano di Norman Bates. Oltretutto, come quest'ultimo, Michael Myers sembrerebbe uccidere a causa di una sorta di attrazione-repulsione nei confronti del sesso vissuto come atto osceno.

Un eccellente esempio di cinema dell’orrore capace di tenere inchiodato lo spettatore alla poltrona senza mai ricorrere a una goccia di sangue, ma sfruttando alla grande la macchina da presa e la fotografia, nonostante il basso budget a disposizione (trecentomila dollari).

 

Curiosità: La leggenda vuole che il film sia stato concepito soltanto dopo che il compianto, succitato Bob Clark confidò a John Carpenter che, nel caso in cui gli fosse venuto in mente di dare un seguito al suo capolavoro Black Christmas-Un Natale rosso sangue, si sarebbe intitolato Halloween e avrebbe raccontato del ritorno dell'assassino, fuggito dall'istituto in cui era stato internato, nella città natale.

Prima di Donald Pleasence, per la parte del dottor Loomis erano stati contattati sia Christopher Lee che Peter Cushing, ma entrambi rifiutarono. Tra l’altro, pare che l’attore britannico avesse accettato la parte solo perché a sua figlia era piaciuto il primo film di Carpenter.

La maschera di Michael Myers è stata ottenuta allargando gli occhi e pitturando di bianco un’altra che raffigurava il capitano Kirk di Star trek.

Del film esiste in patria anche una versione televisiva con dodici minuti aggiunti.