Il Boogeyman è un mito completamente americano: mentre da noi le mamme ci instillavano un generico terrore dell'Uomo Nero (e la mia aveva pescato un nome terribile, il Pitecantropo, che mi ha costretto a dormire con la testa sotto le coperte per parecchio tempo) i genitori USA associavano a questo generico predatore notturno uno spazio di caccia ben delimitato: lo sgabuzzino o l'armadio.

Ecco quindi generazioni di piccoli yankees costretti a dormire con qualche piccola luce ben accesa a proteggerli dal Boogeyman, pronto ad artigliarli dal profondo del guardaroba.

Stephen Klay ha deciso di far leva su questa paura primaria nel suo imminente film che narra di Tim, un giovane uomo emotivamente instabile, traumatizzato dai ricordi di qualcosa di mostruoso che si annidava nella sua cameretta di bambino. Morto suo padre Tim è costretto a tornare nella casa avita e fronteggiare una volta per tutte le sue paure. Occasione di una inevitabile e troppe volte rimandata crescita oppure drammatico incontro con un mostro soprannaturale fin troppo "reale". Lo vedremo in sala a partire dal prossimo week end in USA e si spera ben presto in Italia.

Cosa bolle nella pentola del Boogeyman?
Cosa bolle nella pentola del Boogeyman?

Stephen Kay proviene da esperienze quali Static e La Vendetta di Carter oltre a qualche episodio della nota serie televisiva Shield.

Girato fra la Nuova Zelanda e Savannah il film ha il suo immancabile sito ufficiale che presenta una ricca serie di informazioni sull'origine di questo mito, un trailer e due giochi collegati alla figura del Boogeyman. Cogliamo l'occasione di notare che sempre più spesso il sito ufficiale risulta migliore e più terrificante della pellicola stessa e, oltretutto, non richiede nessun biglietto d'ingresso.

Are you afraid?

Close your eyes and count to five.