In una cittadina dell'Okhlaoma, il giovane Celeb conosce Mae, forestiera che vive alla giornata e nasconde un terribile segreto: fa infatti parte di un gruppo di vampiri che terrorizza il Sud degli Stati Uniti, andando a caccia ogni notte di sangue fresco. Morso a sua volta e costretto ad aggregarsi a quella bizzarra famiglia, Caleb si troverà diviso tra l'amore per Mae e l’incapacità di uccidere per sopravvivere.

Prima dei vampiri gentili del seriale di successo Twilight, con famiglie di succhiasangue e gruppi di ragazzi teenager trapiantati in America, ci sono stati negli anni’80 vari tentativi di aggiornare il mito del Vampiro, spesso collegandolo alle nuove tendenze dark o calandoli nel mondo della tossicodipendenza (Vamp, Ragazzi Perduti), altre volte contaminandolo con la commedia (Ammazzavampiri, Fright Night) o passando attraverso sperimentazioni visive da rivista patinata (Miriam si sveglia a mezzanotte).

Near Dark, Il buio si avvicina, è senz’altro uno dei tentativi di restyling più riusciti, che si distingue per il suo impianto originale e ha il merito di riunire elementi western, romantici, horror e situazioni da gangster rurale.

Esordio cinematografico della regista Kathryn Bigelow (premio Oscar nel 2011 per The Hurt Locker) in "a solo" (il precedente The Loveless era stato diretto insieme a Monty Montgomery), Il buio si avvicina, a distanza di venticinque anni, rimane un film attuale e inquietante, una pellicola che ha saputo resistere al tempo e fotografare la violenza urbana di un gruppo di sbandati zingari vampiri, spogliati di tutti gli elementi gotici tipici del genere (croci, agli, paletti di frassino, immagini riflesse nello specchio), che ricorda ancora oggi episodi passati e recenti di cronaca nera.

In questa pellicola è possibile ritrovare alcuni degli elementi, e temi ricorrenti, che ritorneranno anche nei film successivi, della regista statunitense, come la vicenda del protagonista che entra in contatto con un gruppo ai margini della società ed è combattuto tra la sua insoddisfazione giovanile e la forza, la coesione del gruppo ma anche dalla sua violenza e brutalità (The Loveless, Point Break).

Fortissimo anche l’elemento romantico e sentimentale caratterizzato dall’amore e dalla dipendenza che lega Caleb a Mae, un misto di spietatezza sensuale e di dolcezza materna.

La splendida fotografia di Adam Grinberg (che in precedenza aveva lavorato sul cult movie Terminator di James Cameron) imprime in maniera suggestiva sulla pellicola gli ambienti sterminati e aridi del Midwest (dove si svolge l’azione), motel fantasma, pompe di petrolio che succhiano come vampiri il liquido dalla terra, enormi camion che diventano mostri meccanici potatori di morte.

La Bigelow dirige un film cult con freddezza stilistica, suo marchio di fabbrica, che pecca soltanto nel finale con una soluzione un po’ semplicistica e in calando, ma tuttavia regalando al cinema scene memorabili come la strage ad alto tasso di emoglobina effettuata dal gruppo in un bar e l’assalto al motel (rifugio della banda) da parte dei poliziotti con le pallottole che bucano le pareti aprendo la via a micidiali fasci di luce.

Da recuperare in questa nuova versione finalmente disponibile in DVD (non esistono versioni precedenti su questo supporto) e pubblicata da CG Home Video.

Extra

Vieri Razzini sul film

"Living in Darkness", documentario (48')

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