Peter Jackson è uno di quei registi che non si discutono. Autore di autentici capolavori dell'horror splatter-demenziale (Bad Taste, Gli schizzacervelli) come di quella delicatissima storia di follia adolescenziale che è Le creature del cielo, da anni - ormai - ha legato il suo nome a una prova cinematografica capace di mettere in saccoccia 3 miliardi di dollari e 17 premi oscar: Il Signore degli Anelli, una di quelle operazioni di cinema+marketing di dimensioni così elefantiache che ci vorranno anni prima che la critica e il pubblico possano valutarne a mente fredda i reali pregi e i reali difetti.

Credere che Jackson abbia sfornato con Il signore degli Anelli il suo capolavoro sarebbe un po' ingenuo e poco realistico. Jackson è pur sempre un regista poco più che quarantenne, e chissà quante altre visioni fantastiche saprà regalarci. Per questo attendiamo tutti con notevole curiosità il suo nuovo film: King Kong.

Remake dell'originale King Kong, quello del '33 con Fay Wray, il film sarà ambientato in una New York stile C'era una volta in America. Apprendiamo infatti dall'ottimo sito italiano Badtaste.it, che riprende un reportage di Newsweek, che la "Weta Digital sta ricreando la vecchia New York al computer con fanatica accuratezza, basandosi su vecchie cianografie e archivi storici." Poi ci sono i protagonisti: la stupenda Naomi Watts (The Ring) nella parte della bella e Andy Serkis, il Gollum del SdA, a far muovere il faccione digitale della bestia.

King Kong, appunto. Il protagonista assoluto. Il timore è quello di trovarsi davanti un altro inespressivo pupazzone, come quello della versione del 1976 di John Guillermin, computer grafica o no, Serkis o non Serkis. Ma dopo aver dato un'occhiata al concept sketch, la prima vera immagine del nuovo King Kong, disegnato da Gus Hunter per la produzione, in cui l'immenso scimmione prende a pugni sulla testa un T-Rex, si può dire che le premesse perché il King Kong di Jackson sia un bel filmone da godersi sul maxischermo del multisala più vicino, naturalmente sgranocchiando pop corn, ci sono tutte.