E' stato un anno difficile. Un anno che doveva essere migliore di altri passati e che per alcuni invece è stato ancora peggiore. La crisi economica, il terremoto in Abruzzo, la guerra... No. Dovevamo farci un regalo. Dovevamo farvi un regalo. E quando ci proposero l'intervista ai registi di REC, non potevamo fare finta di nulla, nonostante il poco tempo a disposizione. Insomma, è bastato poco per tramutare un vecchio motto in "prima il piacere e poi il dovere". Suona meglio, no?

Ringraziamo Jaume Balaguerò per la pazienza e la disponibilità. L'appuntamento con REC 2 è per il 5 gennaio e poi, naturalmente, sul nostro forum!

Buone Feste da tutta la redazione.

Avete affermato che il pubblico vi ha fornito molti spunti per orchestrare il secondo film. A cosa avete pensato quando avete deciso di scriverlo sul serio? Durante le discussioni avete pensato anche al rischio di fallire?

Certamente. Abbiamo pensato ai rischi. Noi sapevamo di avere una grande responsabilità nei confronti del nostro pubblico. Ecco perché abbiamo deciso di creare un sequel molto fedele allo spirito del primo film ma, al contempo, totalmente differente.

Molti lettori pensano che è impossibile aver realizzato un film più spaventoso del primo (si vocifera anche che alcuni abbiano abbandonato la sala a causa dell’ansia durante REC). Altri sono stati delusi da Quarantine e pensano che REC 2 rischi di deluderli ancora di più, vanificando l’ottimo lavoro svolto con il primo film. Ma c’è chi afferma che il miglior film horror del 2008 doveva avere un sequel. Cosa rispondete?

Penso che questo aspetto non sia cosi importante. A volte ci sono sequel e a volte non ci sono. REC ha avuto un grande successo di pubblico e molti lo hanno amato. Pertanto abbiamo fatto il secondo film. Se qualcuno pensa che REC 2 non debba esistere, basterà non andarlo a vedere, così non esisterà. Semplice.

Tra i personaggi spunta ancora il nome di Angela Vidal. Qualcuno suppone che sia stata morsa nel primo film e che possa diventare lei il nemico pubblico numero uno… Altri ancora affermano che la Polizia trova la cassetta e scopre che Angela è viva, forse è nascosta e bisogna trovarla. Ma anche la donna zombie è ancora in giro… Cosa potete anticiparci senza svelare troppo?

Angela sarà presente anche in REC 2 e porterà con lei molte sorprese. Ma toccherà a voi scoprire quali.

Ci saranno differenze a livello registico?

REC 2 mantiene le stesse caratteristiche filmiche – in tempo reale e in soggettiva – praticate nel primo film. Questa volta però il nostro obiettivo non era il realismo dello stile da reporter in presa diretta a interessarci come nell’originale. Nel sequel tutto è più simile a un videogame dove il pubblico è spinto a partecipare. Insomma, molto più di un puro film di genere.

Sappiamo che in lavorazione ci sarebbe anche un terzo capitolo di REC, in cui non figurate come registi. Come mai? E soprattutto, sarà realizzato in 3D?

Qualche decisione è già stata presa. Staremo a vedere.

La critica lo elogia, ma alcuni telespettatori hanno definito REC 2 alquanto “bizzarro”. Voi che ne pensate di questa differenza di opinioni? 

A me non sembrano così contraddittorie. REC 2 è davvero bizzarro, vedrete.

Cosa ne pensate di Quarantine e della tendenza dei remake che imperversa nell’ultimo periodo a Hollywood?

E' un'esperienza strana e inquietante, da regista, vedere il mio film rifatto. Però, onestamente, non ho proprio un parere da esporre in merito.

Avete altri progetti in tandem per il futuro?

Veramente no. Lavoriamo insieme solo per il franchise di REC.

Secondo voi l’horror riesce anche a veicolare dei messaggi importanti? O solo paura, sangue e disgusto? Cosa ne pensate a riguardo?

L’horror non è solo orrore e disgusto. Certamente può trasmettere molti altri messaggi. Tra l’altro esistono anche molti esempi. Guardatevi Fragile, il mio vecchio film è la risposta alla vostra domanda.

Grazie, Jaume.

Grazie a voi. E un saluto agli amici di Horror Magazine