Dawn è una studentessa di liceo, nota ai suoi compagni per la tenacia con cui conduce i comizi del gruppo di castità, i cui membri hanno solennemente promesso di mantenere puro il loro personale “dono” fino al momento del matrimonio. La verginità di Dawn è però costantemente minacciata sia dal comportamento provocatorio del fratellastro, sia dalle pulsioni di amici e compagni di scuola. Ma è proprio nel momento in cui diviene vittima di una violenza che la giovane scopre di avere un dono diverso da quello degli altri, un dono con cui presto imparerà a convivere.

Il mito della vagina dentata raggiunge il grande schermo con risultati alquanto deludenti. Mitchell Lichtenstein, probabilmente convinto di aver avuto un'idea quanto meno originale, cerca di trasporre l'antica leggenda nel mondo dei giovani d'oggi, senza però riuscire a dare un minimo di significato al suo lavoro. Denti è un film ridicolo, in cui la classica biondina casta e pura viene munita di una tenaglia tra le cosce, pronta a punire severamente chiunque cerchi di profanare i segreti celati dal suo imene.

Con questo pretesto, Lichtenstein mette in scena una serie di sequenze decisamente trash. Indimenticabili le battute dei chirurghi mentre cercano di ricucire il membro di una delle vittime della nostra eroina, o il ginecologo che esegue un'improbabile esplorazione vaginale. Ma la parodia non si limita al mondo medico. I discorsi tenuti da Dawn sulla purezza sono così eccessivi da non poter non strappare un sorriso anche al più casto e devoto vate della monogamia, mentre il dramma della madre della giovane, malata di una patologia non meglio identificata, viene trattato in maniera così superficiale da passare praticamente inosservato. Nel mentre, il fratellastro di Dawn viene ritratto come un metallaro ninfomane e perverso, padrone di un grosso cane amorevolmente chiamato Mamma, e autore di avance incestuose dirette all'innocente sorellastra. Insomma tutti i personaggi sono fin troppo caricaturali e poco credibili, anche per una commedia.

In generale Denti è un film mediocre, il cui intento sembrerebbe quello di prendere l'argomento sul serio (o quasi), ma che non riesce a non scadere nel ridicolo. Probabilmente Lichtenstein, come direbbe Freud, non è riuscito a trattare il tema con la dovuta serietà e, di conseguenza, ha infarcito il film di una comicità spesso involontaria. Tuttavia gli amanti del trash troveranno in questa horror/comedy a stelle strisce, un buon motivo per andare al cinema.