La Universal Picture negli anni '30 - '40, investì molti dei suoi capitali nella produzione di pellicole horror, creando delle vere e proprie pietre miliari grazie al coinvolgimento di attori, sceneggiatori, registi e truccatori che diedero vita praticamente a tutti i "mostri" letterari e leggendari più famosi, con l'unica eccezione del Dr. Jekyll-Mr. Hyde.

E’ logico quindi, che in questa prolungata stagione di remake, sia la stessa Universal a mettere in cantirere il rifacimento dello storico The Wolf Man (L’uomo lupo), il film del 1941 che vedeva Lon Chaney jr vestire i pelosi panni della bestia.

L’erede di Chaney, secondo quanto riportato da Variety, dovrebbe essere Benicio Del Toro.

Andrew Kevin Walker, sceneggiatore di Seven, è alle prese con lo script. Scott Stuber, Rick Yorn, Mary Parent e Del Toro sono i produttori.

Walker ha lavorato diversi mesi per preparare una nuova sceneggiatura, aggiungendo nuovi personaggi e situazioni che potranno sfruttare le nuove potenzialità tecnologiche.

Walker terminerà la prima bozza in primavera, e i produttori sono ottimisti riguardo alla data di inizio riprese, prevista per l’inizio del 2007, dopo che Del Toro completerà Guerrilla, il film incentrato sulla figura di Che Guevara diretto da Steven Soderbergh. Le attese sono di vedere il film nell’estate del 2008

Come l’originale del 1941, il nuovo film sarà ambientato nell’Inghilterra vittoriana. Del Toro sarà Larry Talbot, che di ritorno al castello di famiglia nel Galles dopo diversi anni trascorsi in America, si reca a visitare una sera un accampamento di zingari. Udendo delle grida provenire dal bosco, accorre in aiuto di una ragazza aggredita da un lupo, riesce ad uccidere con il suo bastone dal pomo d'argento l'animale, ma non ad evitare di essere morso, senza sapere che quel morso ha segnato il suo destino…

“Anche l'uomo che ha puro il suo cuore, e ogni giorno si raccoglie in preghiera, può diventar lupo se fiorisce l'aconito, e la luna piena splende la sera”

E' la famosa poesia, scritta dallo sceneggiatore Curt Siodmak e citata a più riprese in questo film della Universal, che si era già cimentata con un film sull'uomo lupo nel 1935 con "Il segreto del Tibet". Una pellicola di riferimento per il cinema di genere, non a caso citata come esempio dal licantropo-cinefilo di "Un lupo mannaro americano a Londra".