Le streghe esistono, e si svegliano al calar delle tenebre.

Questo è quello che si racconta a Bellula, piccolo borgo del Monferrato dove i bambini scompaiono nel nulla. Gli abitanti del paese sono convinti che le sparizioni siano legate ad una strega leggendaria, che da quelle parti chiamano la Masca. Dicono che si nasconda in un bosco, accanto ad una vecchia chiesa sconsacrata che fu teatro di un orribile crimine. Una leggenda, appunto. O forse no?

Dopo l’ottimo esordio con Una storia dell’orrore italiana, Paolo Prevedoni torna con una nuova fatica il cui titolo quasi didascalico – come per il lavoro precedente – lascia ben poco all’immaginazione.

Le streghe è infatti un romanzo horror di stampo classico, sfrontato e violento, che punta all’essenzialità del genere senza perdere mai di vista il bersaglio. Lo stile di Prevedoni è già un marchio di fabbrica: omaggi e citazioni continue (più o meno velate) ai pilastri del cinema e della letteratura horror, l’ambigua e folcloristica provincia italiana, personaggi tormentati e tutt’altro che eroici, sangue in abbondanza e una storia costruita con l’evidente intento di colpire al cuore gli appassionati di horror. Genere che oggi può senza dubbio contare su un nuovo fedele cantastorie.

Le Streghe, edito da Bibliotheka Edizioni, è disponibile sia in formato elettronico che cartaceo.

L’autore: Paolo Prevedoni, classe 1981, è nato ad Alessandria. Fan di Dylan Dog, di Stephen King e dei Nirvana, vive e lavora in una cittadina della provincia padana. Fuma Chesterfield e non mangia carne. Le streghe è il suo secondo romanzo.